Si parla di intelligenza artificiale a Uno Mattina e della nuova legga, il DDL sull’IA, che prevede un bollino per identificare video e foto fake realizzati appunto attraverso modelli e software. Riccardo Croce, vice questore della polizia postale, ha commentato: “Ci troveremo al cospetto di forme di Ia sempre più evolute e questo sarà un bene per il progresso umano e sociale, ma anche un’arma potentissima per chi vuole danneggiarci, quindi serve maggiore attenzione e diffidenza, non diamo per scontato chi sta dall’altra parte dello schermo quando chattiamo o scambiamo dati personali”.
Rosanna Marzocca, avvocato esperto in materia, ha aggiunto in collegamento: “Le pene previste dal DDL? Il disegno di legge approvato ad aprile prevede un inasprimento delle pene per i reati commessi con l’uso dell’Ia, il nostro governo si sta preoccupando di dissuadere dall’uso di questi sistemi per commettere dei crimini ampliando la pena”.
DDL SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: “PENA AUMENTATA PER QUESTI REATI”
“Per questi reati – ha proseguito l’esperta avvocato – la pena è stata aumentata di un terzo, si passa da truffa realizzata con questi strumenti alla sostituzione di persona, frode informatica, ma anche ai deepfake, riciclaggio… questi reati commessi con questi strumenti portano ad una pena aumentata di un terzo, si passa da un anno fino a 5/6 anni di reclusione. Il legislatore ha previsto un’aggravante specifica per i reati commessi di tutti le tipologie, quindi lascia ampia margine al magistrato per aumentare la pena per questa fattispecie”.
Il vice questore Riccardo Croce ha poi ripreso la parola, sottolineando come sia difficile spesso e volentieri risalire all’autore del determinato video fake generati dall’intelligenza artificiale: “La difficoltà è duplice, non c’è solo quella nella raccolta delle prove ma anche nella rimozione di un contenuto illecito, quindi la tempestività è il mantra: bisogna denunciare subito, superare le ritrosie quando il video crea vergogna. Va operato un intervento tempestivo, il fattore tempo è la chiave”.
DDL SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: “DOBBIAMO AVERE CAUTELA, SE VITTIME…”
E ancora: “Dobbiamo avere cautela quando maneggiamo dati personali di terze persone senza consensi. Se siamo vittime dobbiamo rivolgerci subito alle forze dell’ordine, il fattore tempo è determinante per tamponare la viralizzazione, bisogna anche cercare quelle piattaforme dove il contenuto appare, e tentare subito una rimozione, cosa che facciamo ogni giorno. Poi bisogna cercare le tracce del reato per ascrivere la responsabilità a chi ha commesso il fatto”. L
‘avvocato Marzocca, di nuovo sulle pene, ha aggiunto: “E’ stata prevista una norma ad hoc inserita nel codice penale della sezione di delitti. Chiunque cagioni ad altri un danno ingiusto diffondendo immagini e video di persone e o cose artefatte che possono indurre in errore, è punita con la reclusione da uno a 5 anni”. Attenzione quindi a chi sta pensando di diffondere materiale fake senza il consenso, perchè davvero si può rischiare una pena molto pesante, anche in termini pecuniari: meglio evitare.