OK AL DEF IN CDM, I NUMERI E LE RISPOSTE DI GIORGETTI E LEO IN CONFERENZA STAMPA

All’unanimità il CdM del Governo Meloni ha approvato questa mattina il Def confermando tutti i valori previsti alla vigilia nelle bozze circolate: il valore del Pil è fissato in crescita dell’1% nel 2024, +1,2% nel 2025 e +1,1% nel 2026, mentre viene dato in calo allo 0,9% nel 2027. Per l’anno in corso il deficit tendenziale si conferma quanto detto nella Nadef, ovvero con un 4,3% di rapporto col Pil e con un debito pubblico al 137,8%. Come confermato subito in conferenza stampa successiva al CdM dal Ministro dell’Economia Giorgetti e dal vice Maurizio Leo, il Governo Meloni presenterà un nuovo Def prima del 20 settembre in modo da aggiornare le attuali stime con il quadro programmatico in vista della Manovra.



«Per l’anno in corso sarà applicato un regime transitorio, che prevede la presentazione del Piano alla Commissione europea entro il 20 settembre», ha detto il titolare del MEF considerando quanto manchino ancora le indicazioni operative su come dovrà sarà impostato il Piano di Stabilità. Per questo motivo, aggiunge Giorgetti, «è stata concordata a livello europeo la possibilità di sospendere le vecchie procedure per evitare di svuotare l’atto politico di contenuto»: il processo si concluderà poi con la presentazione della Manovra 2025 senza rischi di incertezze causate nei mercati.



Sul Def, ha detto il Ministro, il Governo punta a inserire numeri realistici «non gonfiati né troppo impostati alla prudenza, al netto tuttavia della congiuntura internazionale volatile a causa dei conflitti in atto». Sul quadro tendenziale pesa e non poco «l’impatto devastante del Superbonus e simili», spiega Giorgetti in conferenza stampa dopo l’approvazione del Def, «L’andamento del debito è quello pesantemente condizionato dai riflessi per cassa dal pagamento dei crediti fiscali del Superbonus nei prossimi anni». L’enorme massa di spesa attorno ai 220 miliardi di euro dovuti al bonus edilizio al 110% nei prossimi anni inevitabilmente scenderà in forma di compensazione e diventeranno debito pubblico a tutti gli effetti, commenta amaro il Ministro leghista. Con il progetto di decontribuzione rilanciato come obiettivo del Governo, Leo e Giorgetti annunciano a breve nuovi interventi di taglio della spesa su vari fronti, inoltre «Auspico che si avvii a breve una diminuzione dei tassi di interesse in relazione al fatto che l’inflazione, almeno nel nostro Paese, sembra sotto controllo».



Importante il distinguo fatto in giornata dal portavoce della Commissione Ue, Veerle Nuyts, durante l briefing con la stampa a Bruxelles: «abbiamo informato tutti gli Stati membri che, nelle circostanze attuali e quindi in vista dell’entrata in vigore delle nuove norme fiscali, l’Ue non richiederà agli Stati membri di rispettare le linee guida relative alla presentazione e al contenuto dei programmi di stabilità o di convergenza» (previsto verso aprile, ndr). Questo significa che l’operazione del Governo Meloni di un Def “tendenziale” e “light” in vista di nuovo documento entro settembre trova la piena approvazione dell’esecutivo europeo. Al termine del CdM il viceministro Leo ha informato in conferenza stampa dell’approvazione del 12esimo decreto attuativo all’interno della riforma fiscale (attuazione della delega): razionalizzazione dell’imposta di registro, tassa unica su successioni e donazioni e altri tributi indiretti diversi dall’Iva, tutto questo viene contenuto nel decreto spiegato da Leo, «gli interventi più sostanziali riguardano le discipline dei trust, del trasferimento d’aziende in ambito familiare, la dichiarazione di successione, la liquidazione dell’imposta e l’adeguamento della disciplina delle donazioni».

OGGI IL VIA LIBERA DEL DEF IN CDM: ORARI E ANTICIPAZIONI SULLE PREVISIONI ECONOMICHE

Nel 76esimo CdM del Governo Meloni – convocato questa mattina alle ore 11.15 a Palazzo Chigi – è atteso il via libera al Def 2024 (Documento di Economia e Finanza), di fatto il primo tassello utile alla composizione della prossima Manovra di Bilancio. In un corposo ordine del giorno (disponibile qui, ndr), il Consiglio dei Ministri si appresta a valutare il testo del Def messo a punto dal Ministero dell’Economia con tutte le previsioni economiche dell’anno: secondo le prime anticipazioni date dallo stesso Ministro Giorgetti, il testo del Def rispetterà quanto fissato negli obiettivi della Nadef presentata in autunno ma potrebbe essere anche “rivoluzionato” tra qualche mese dopo le Elezioni Europee quando si stabilità la nuova maggioranza in Europa (con relativi potenziali cambiamenti sulle regole di bilancio Ue).

La versione “light” del Documento di Economia e Finanza attende in sostanza il via libera del nuovo Patto di Stabilità con il “restyling” atteso dalla prossima Commissione Ue: «risponde alla situazione di cambiamento delle regole europee non ci sono ancora le istruzioni della nuova governance, quando ci saranno – abbiamo deciso a livello europeo intorno all’estate – faremo il piano strutturale come richiesto da queste nuove regolamentazioni che abbiamo assunto», ha spiegato il Ministro dell’Economia al “Sole 24 ore” alla vigilia del Def. Dopo il via libera in CdM è alquanto probabile che i risultati e le stime delle previsioni economiche dell’anno vengano commentati e presentati dallo stesso Governo in conferenza stampa: qui sotto la diretta video streaming da Palazzo Chigi, con gli orari della conferenza stampa che dipenderanno direttamente dalla durata del Consiglio dei Ministri.

DOCUMENTO ECONOMIA E FINANZA: NIENTE MANOVRA CORRETTIVA, COSA HA DETTO GIORGETTI

«Vogliamo rispettare gli obiettivi della Nadef dello scorso autunno per una questione credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo ma sostanzialmente siamo in linea»: per il Ministro Giorgetti il Def in vista della prossima Legge di Bilancio non sarà una “Manovra correttiva” in quanto le stime già anticipate nei mesi scorsi saranno sostanzialmente confermate, tanto per la crescita del Pil quanto per il rapporto col deficit. Il tutto nonostante le forti difficoltà economiche legate alla pesante eredità del Superbonus, sul quale il Governo ha più volte fatto intendere che non confermerà per nessun motivo al mondo.

La bozza circolata nelle scorse ore dall’ANSA e dal “Sole 24 ore” conferma le cifre stimate dall’ultima Nadef, a cominciare dalla crescita del Pil per il 2024 attorno all’1%, mentre per il 2025 il rialzo andrà all’1,2% (contro l’1,4% della scorsa Nota di Aggiornamento al Def), 1,1% per il 2026. Sul rapporto deficit/Pil invece il 2024 vedrà confermato il 4,3% mentre sul 2025 si dovrebbe alzare al 3,7%: tutto andrà poi ricapito qualora dovessero essere prorogati il taglio del cuneo fiscale o anche l’Irpef a tre aliquote. Se si aggiungo poi le missioni internazionali (pro-Ucraina) e le misure della riforma fiscale, il totale è di circa 20 miliardi da trovare per il prossimo anno con adeguate coperture.

Il debito pubblico rimarrebbe al 138% con le ripercussioni messe in atto dal Superbonus 110% che ancora vanno ben valutate: l’ultimo decreto del Governo ha rivisto l’intero pacchetto fermando la spesa pubblica e provando a tenere sotto controllo le ultime “rimanenze” della misura adottata dai Governi Conte e Draghi. Come ha spiegato ancora il Ministro dell’Economia parlando del Def all’ultima audizione alle Commissioni Bilancio riunite del Parlamento, essendo terminata a fine 2023 la sospensione del Patto di Stabilità e crescita introdotta – a seguito del Covid e prorogata per via della crisi energetica – «in base all’indebitamento netto registrato dall’Italia lo scorso anno (7,2 per cento del pil secondo le prime stime Istat) è scontato che la Commissione europea raccomanderà al Consiglio di aprire una procedura per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro come di diversi altri Paesi». Il Governo non esclude la valutazione di eventuali ulteriori aggiustamenti per gli assetti contabili e fiscali interni, così come il dialogo con Bruxelles nella prossima maggioranza Ue per capire come approcciare il nuovo Patto di Stabilità.