COSA HA DECISO IL CDM OGGI: DEF, STATO D’EMERGENZA MIGRANTI E…
Si è conclusa la riunione del CdM che ha approvato il primo Def del Governo Meloni: riviste al rialzo le stime sulla crescita del PIL, come ha spiegato il Ministro dell’Economia Giorgetti «il Def tiene conto di un quadro economico-finanziario che, nonostante l’allentamento negli ultimi tempi degli effetti negativi derivanti dalla pandemia e dal caro energia, rimane incerto e rischioso a causa della guerra in Ucraina, di tensioni geopolitiche elevate, del rialzo dei tassi di interesse ma anche per l’affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale. In questo contesto, l’economia italiana continua a mostrare una notevole dose di resilienza e vitalità».
Nel Documento di Economia e Finanzia viene messo nero su bianco che il PIL nel 2023 salirà dell’1%, mentre nel 2024 dell’1,5%: con il deficit tenuto al 4,5%, scrive il Tesoro nel Def 2023, «si libereranno 3 miliardi di euro per il taglio del cuneo fiscale». Altra importante decisione presa dal CdM del Governo Meloni arriva però sul tema migranti: su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. Un primo finanziamento di 5 milioni di euro è stato stanziato per porre un freno agli arrivi “esplosi” nelle ultime settimane: la durata del particolare periodo di emergenza è stata sancita in 6 mesi. «Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli», ha fatto sapere Musumeci, «della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300%. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea». Da ultimo, via libera in CdM al disegno di legge sulle nuove sanzioni «in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici». Come spiega il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, al termine del Consiglio dei Ministri, «Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale».
CDM APPROVA IL DEF: EMERGENZA MIGRANTI E VANDALI D’ARTE SUL TAVOLO
Con la riunione ancora in corso per gli altri punti all’ordine del giorno, il CdM del Governo Meloni ha approvato poco dopo le ore 17 il Def 2023 con le stime su PIL e deficit confermate nelle bozze della vigilia. All’ordine del giorno del CdM anche un disegno di legge sulle sanzioni contro gli atti di eco-vandalismo sulle opere d’arte e un disegno di legge con interventi a sostegno della competitività dei capitali. Come anticipato dal Ministero della Cultura, poi confermato dall’odg di Palazzo Chigi, Il governo prepara un disegno di legge con «disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici».
Come si legge nella bozza giunta all’ANSA, previste multe da 20 a 60mila euro, più le sanzioni penali, «per quanti distruggano, disperdano, deteriorino o rendano in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali ed altre sanzioni amministrative, che vanno da 10 a 40mila euro per chi “deturpa o imbratta” questi beni o destina “ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione” o “incompatibile con il loro carattere storico o artistico”». Viene invece mantenuto per ora riserbo circa la possibilità che possa avere via libera del Consiglio dei Ministri la dichiarazione di stato di emergenza nazionale in materia di immigrazione: nel frattempo è in corso dalle ore 15 al Viminale il vertice sul tema migranti con i sottosegretari all’Interno Emanuele Prisco e Nicola Molteni, alcuni esponenti di maggioranza e tecnici del Viminale; ha partecipato anche il Ministro Piantedosi, poi però andato al CdM iniziato in orario alle ore 16.
CDM GOVERNO MELONI OGGI ALLE 16: ARRIVA IL DEF 2023-2024
Tutto pronto per il Def 2023 da presentare oggi nel 28esimo CdM del Governo Meloni: il Consiglio dei Ministri è convocato alle ore 16 a Palazzo Chigi con un ordine del giorno “stringato” ma iper denso. Si trova infatti il Documento di Economia e Finanzia – di fatto il piano di spesa e crescita da presentare in Europa prima della Manovra di Bilancio di fine anno – e il disegno di legge con interventi a sostegno della competitività dei capitali. Entrambi i dossier sono stati curati in queste settimane dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha fatto emergere fin da subito la “parola d’ordine” di questa delicata fase congiunturale: “prudenza”.
Fonti del MEF in queste ore all’Agenzia AGI confermano l’intento del ministro leghista, definito come approccio «prudente e serio sulle stime relative alla crescita e all’indebitamento, in linea con l’interlocuzione e il rapporto con l’Ue e con la situazione del debito pubblico del Paese». È lo stesso approccio visto già con la Nadef 2022 e con la Legge di Bilancio 2023: crescita PIL comunque positiva, riduzione del debito, ulteriori tagli da porre sulla spesa pubblica (capitolo non da poco i 10 miliardi in pensioni da tagliare entro 3 anni) e piano per attuazione del PNRR con potenziali modifiche da concordare con l’Unione Europea. «L’Italia è sicura ed affidabile: il deficit è, e resterà, sotto controllo. Il debito viaggia verso una progressiva riduzione, in linea con gli impegni europei», spiegava negli scorsi giorni il sottosegretario al MEF, Federico Freni, a “La Repubblica”. In vista del CdM odierno sul Def 2023, lo stesso vice-Giorgetti rilevava «Non credo sia opportuno polverizzare questo margine (di crescita PIL, ndr) in tante micro misure, ma ci sarà tempo per valutare», non escludendo però che nel programma di 5 anni il saldo finale vedrà comunque il taglio del cuneo fiscale, la riforma Quota 41 delle pensioni e il ritocco dell’Irpef.
DEF IN CDM, TUTTE LE ANTICIPAZIONI E LE STIME SU PIL-DEBITO-DEFICIT
Secondo le anticipazioni emerse in bozze circolanti all’ANSA, il Def 2023 pronto ad approdare oggi in CdM prevede una crescita programmatica nel 2023 pari all’1% mentre il deficit si attesterà al 4,5%: le stime del Governo nel Def vede dunque ipotizzarsi uno scenario tendenziale più precisamente con PIL allo 0,9% in crescita e deficit al 4,35%. Per quanto riguarda invece il 2024, ecco che il PIL nel quadro programmatico attuale dovrebbe essere più corposo – +1,4% – mentre l’indebitamento «si attesterà oltre il 3%».
Sempre nella bozza del Documento di Economia e Finanza oggi in esame nel CdM, «Il debito intanto proseguirà un percorso di lenta riduzione fino ad attestarsi nel 2025 al 140,9%». Al netto delle tante incognite che graveranno per tutto il 2023 – e il PNRR è forse quella principale, ma non l’unica – il Def firmato da Meloni e Giorgetti punta dritto a irrobustire il quadro rispetto alla Nadef (che vedeva crescita PIL solo dello 0,6%) e un deficit oltre il 3% ma comunque in calo rispetto alle stime precedenti: per questi motivi e con queste stime, lo spazio di azione al momento gravita sui 2,5-3 miliardi di euro per le scelte di politica economica da adottare con la prossima Finanziaria. «Lavoriamo on un orizzonte di cinque anni, non di cinque mesi: non si può, e non si deve, fare tutto e subito. I conti si fanno a saldo: le politiche richiedono tempo e respiro strategico», ragionava ancora il sottosegretario Freni delineando il prossimo Def. Secondo il Governo, rileva ancora l’ANSA nelle anticipazioni del Def, «L’Italia continuerà comunque a crescere nonostante le diverse incognite legate alla guerra in Ucraina, al surriscaldamento dei prezzi al consumo trainati dai prezzi dell’energia, con le quotazioni petrolifere schizzate di recente dopo la decisione dell’Opec+ di tagliare la produzione di greggio proprio per fermare la caduta delle quotazioni internazionali». Non vi sono ancora comunicazioni ufficiali circa la possibile conferenza stampa successiva al CdM: nel pomeriggio, domani mattina o nei prossimi giorni sono al momento ipotesi tutte ancora valide.