La Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza favorevole allo scostamento di Bilancio: i voti hanno fatto registrare 512 sì, un no e nessun astenuto. E’ stato votato anche il Documento di economia e finanza (Def). Lo scostamento di bilancio è stato approvato in vista del via libera da parte del governo della maxi manovra da 155 miliardi. La richiesta di scostamento da 55 miliardi di deficit ha trovato dunque il sostegno anche delle opposizioni, mentre sul Def sono maggiori le eccezioni, Lega in testa, che hanno chiesto di verificare prima come il governo gestirà la Fase 2, sulla quale il presidente del consiglio Giuseppe Conte si presenterà a riferire alle camere. Il cosiddetto “Decreto Aprile” sembra invece inesorabilmente destinato a slittare a maggio, cambiando presumibilmente anche nome. (agg. di Fabio Belli)
DEF, GUALTIERI “75 MILIARDI NEL 2020”
È previsto per la serata di oggi il voto alla Camera sul Def e lo scostamento di bilancio per le prossime «poderose» manovre economiche che il Governo Conte sta mettendo a punto per fronteggiare l’emergenza coronavirus: Pil a fine anno del -8%, il deficit salito a +10,4% e il rapporto debito/Pil addirittura al 155,7% sono le stime inserite all’interno del Documento di Economia e Finanza sul quale il Governo chiede il voto assieme al necessario via libera all’unanimità sullo scostamento di bilancio, come previsto dalla legge, per finanziare l’aumento del deficit di altri 55 miliardi di euro.
Risorse che serviranno per il prossimo Decreto Aprile “Sblocca Paese” ma anche per l’impianto della prossima Manovra di Bilancio che necessariamente vivrà del peso complessivo dell’emergenza Covid-19 in Italia: le prime votazioni sulle risoluzioni sono previste dalle 19 mentre in serata sempre a Palazzo Montecitorio si dovrà votare tanto il Def quanto lo scostamento di bilancio con necessaria maggioranza assoluta dei Sì (ovvero 316 voti). Sul voto (in diretta video streaming come sempre dal canale YouTube della Camera dei Deputati) pesa poi il “panico” per un deputato della Lega risultato positivo al coronavirus dopo l’assemblea di venerdì scorso a Montecitorio, con i gruppi parlamentari che chiedono il rispetto dell’autocontingentamento per non incorrere in pericoli di contagio.
DEF, GUALTIERI “NON SARANNO MISURE LACRIME E SANGUE”
Nel frattempo oggi pomeriggio il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha illustrato alla Camera i passaggi fondamentali del nuovo Def nel quale si ipotizza lo schema di azione del Governo sul fronte economico dal prossimo Decreto aprile e per tutta la fase 2: «In Italia non saranno necessarie “misure lacrime e sangue”», spiega il titolare del Mef in aula presentando il voto sullo scostamento di bilancio e il via libera per il Def. Il bilancio quest’anno e il prossimo sarà espansivo, ma il deficit e il debito inizieranno a «scendere già il prossimo anno», spiega ancora Gualtieri illustrando gli ultimi numeri usciti già nell’ultimo CdM sul Def della scorsa settimana «Le norme del decreto liquidità stanno ora entrando a regime e, a ieri, hanno generato già 3,6 miliardi di finanziamento di cui 450 milioni per le 21.000 operazioni per i finanziamenti fino 25.000. Ci attendiamo nei prossimi giorni una crescita molto significativa di questi numeri, e auspichiamo il superamento dei problemi iniziali che alcune misure hanno avuto nei primissimi giorni».
In merito ai numeri dello scostamento di bilancio, Gualtieri spiega che saranno in tutto 75 i miliardi di euro «aggiuntivi per il solo 2020 in termini di indebitamento netto e di 180 miliardi di stanziamenti di bilancio. E’ con ogni evidenza una manovra espansiva poderosa, di una entità mai raggiunta dal dopoguerra a oggi». Infine, ancora il titolare delle Finanze aggiunge «Le misure adottate per contrastare il coronavirus ‘hanno avuto un impatto senza precedenti sull’economia e, in questo contesto, è ragionevole attendersi una rilevante caduta a marzo e aprile, un parziale recupero a partire da maggio e successivamente un rimbalzo nella seconda metà dell’anno». Tradotto, il Pil quest’anno cadrà e di molto ma potrà risalire «del 4,7% già dal 2021».