In questa catena di colpi di scena relativa al conflitto in Ucraina, arriva l’informazione che vede la Russia sempre più vicino al default dopo che gli Stati Uniti hanno posto fine ha un esenzione delle sanzioni chiave. A volerlo sarebbe stato il Tesoro americano, che a febbraio avrebbe permesso ai pagamenti delle obbligazioni russe di raggiungere gli investitori statunitensi. Ma l’ufficio del controllo degli asset stranieri del tesoro americano ha dichiarato che questo esenzione è terminata alle 12:01 di questa mattina.
Default Russia: divieto a ricevere pagamenti obbligazionari
Che cosa significa tutto questo? Probabilmente gli investitori statunitensi non potranno più ricevere i pagamenti delle obbligazioni russe. O almeno se decidessero di farlo, dovrebbero trovare una strategia per aggirare le sanzioni.
Questo ovviamente non autorizza la Russia a non pagare i suoi debiti, anzi deve trovare una strategia adeguata. Mosca fino ad oggi ha mantenuto Fede alle promesse da riuscita sempre a ripagare i suoi debiti Prima di ogni scadenza. Adesso però restano ancora da pagare 29 milioni di euro pari a 31 milioni di dollari e 71 milioni di dollari per il 27 Maggio. Come farà il Cremlino? Questa sanzione si interseca in una treccia di sanzioni molteplici che hanno lo scopo di far avvitare puntina su se stesso con lo scopo di mandare in fumo l’economia russa che, nonostante il conflitto in Ucraina sia riuscito a causare numerose perdite, ha tenuto testa a tutte le sanzioni occidentali.
Ma Putin ha già l’asso nella manica, infatti provvedendo queste sanzioni aveva già trasferito del denaro su banche estere.
Default Russia: e se gli Usa avessero fatto male i conti?
Infatti come molti critici hanno fatto notare, queste sanzioni, poiché diretta ad un solo paese, non sono efficaci perché aggirabili attraverso pagamenti realizzabili anche mediante l’intervento di banche terze straniere.
E sono proprio questi calcoli che si fanno tra i palazzi del governo americano? Come mandare in fallimento la Russia, come smembrarla? Come creare il default in un paese di 11 fusi orari? Ecco le domande a cui i funzionari statunitensi cercano sempre di rispondere. Infatti nonostante la fine dell’esenzione che ha cominciato oggi, secondo Olga Nikolaeva e Iskander Lutsko di ITI Capital, la maggior parte degli obbligazionisti Russi non si nasconderebbe a Panama oppure alle Cayman, ma sarebbe costituita da entità europee, capaci dunque di pagare tutte le sanzioni, prendendo in giro ancora una volta il governo degli Stati Uniti d’America.