La segretaria del Tesoro, Janet Jallen, ha posticipato di cinque giorni la data del possibile default degli Usa, dall’uno giugno fino al 5. Gli Stati Uniti, come ricorda Repubblica, hanno quindi cinque giorni in più per evitare la bancarotta dei conti, ma se non si raggiungerà l’accordo sull’innalzamento del debito lo “choc” sarà inevitabile. Gli Usa, infatti, non saranno in grado di pagare i propri conti, con tutto ciò che ne conseguirà per l’economia. Inizialmente la “deadline” era stata fissata all’uno giugno, ma nelle scorse ore la responsabile del Tesoro ha deciso di dare altri 5 giorni all’amministrazione Biden: “Bastato sui dati disponibili più recenti – ha comunicato al Congresso, come si legge sul sito dell’agenzia Ansa – il Tesoro ritiene che dal 5 giugno le risorse diventeranno insufficienti per soddisfare le obbligazioni del governo, se il Congresso non alzerà o sospenderà il limite al debito”.



Attualmente il deficit americano ammonta a circa 31.400 miliardi di dollari e se non verrà trovata un’intesa fra la Casa Bianca e i Repubblicani, Washington sarà costretta a dichiarare il default dei conti, con i primi pagamenti a saltare che saranno quelli dei dipendenti federali, quindi i militari e poi i benefit da versare ai pensionati.



DEFAULT USA, A RISCHIO 8 MILIONI DI POSTI DI LAVORO

A quel punto si creerà un effetto catena che si riverserà sui mercati finanziari di tutto il mondo, non soltanto Wall Street. Per evitare una nuova crisi che potrebbe quindi avere proporzioni disastrose, Joe Biden è al lavoro per raggiungere un’intesa, e si è detto fiducioso di arrivare ad un accordo già nelle prossime ore, anche perchè stando a quanto spiegato dallo stesso, il default potrebbe costare il posto a 8 milioni di lavoratori.

“Qualche progresso è stato fatto ma non c’è ancora un accordo”, ha spiegato lo Speaker della Camera, il repubblica Kevin McCarthy. Patric McHenry, altro esponente del centrodestra nonché uno dei negoziatori, ha aggiunto: “Ogni volta che facciamo un passo avanti, le questioni che restano sul tavolo diventano sempre più complicate”. Le due parti in gioco sono d’accordo sull’alzare il limite per due anni e imporre un taglio alla spesa nello stesso periodo, ma non si devono intaccare i militari e i veterani, due categorie da proteggere soprattutto in vista del Memorial Day di lunedì prossimo, giorno in cui storicamente oltre oceano si ricordano i milioni di caduti americani durante le guerre.