Mark Rowey, capo della polizia metropolitana di Londra, ha chiesto che sia estesa la definizione di “estremismo” attraverso una nuova legge dopo gli episodi di antisemitismo che si sono verificati durante le manifestazioni pro Palestina per la guerra di Israele. La più importante è avvenuta sabato davanti a Westminster. In molti hanno inneggiato alla Jihad e alla Khaybar, ovvero il massacro degli ebrei del settimo secolo.



“Non abbiamo un corpus legislativo che ci permetta di essere molto più incisivi”, ha denunciato il numero uno delle forze dell’ordine locali. Il fenomeno, intanto, sta aumentando. I reati ispirati all’odio antisemita segnalati al Community Security Trust tra il 7 e il 27 ottobre, come riportato da Avvenire, sono stati 805, di cui la metà nella capitale. È un dato che non si era mai registrato. I provvedimenti presi, tuttavia, sono pochissimi. Soltanto per meno di un centinaio di persone è scattato l’arresto. Il motivo è da ricondurre proprio alle norme lacunose.



“Definizione di estremismo va estesa con una legge”, la denuncia del capo della polizia di Londra

Il rischio, secondo Mark Rowey, è che gli episodi di antisemitismo possano in un futuro imminente trasformarsi in episodi di terrorismo, se continuano a non essere presi provvedimenti duri. Secondo Robin Simcox, responsabile delle politiche contro l’estremismo del Ministero degli Interni, infatti, alcune delle proteste filopalestinesi che hanno preso forma nel Regno Unito sono state incitate “da una sofisticata rete di iraniani che operano Oltremanica di concerto con Hamas”.

È per questo motivo che una nuova legge per una definizione estesa del concetto di “estremismo” sembra essere ora più che mai necessaria. I Ministri britannici in tal senso sono stati convocati lunedì ad una riunione del Cobra, il comitato per la gestione delle emergenze. Insieme le due parti stanno valutando in fretta la questione. Una soluzione potrebbe essere presto presa.