Marco Del Giudice, professore associato di psicologia all’Università del New Mexico, in una intervista rilasciata a Quotidiano Nazionale, ha trattato il tema del “politicamente corretto”, che secondo l’esperto negli ultimi decenni ha sempre più invaso gli Usa. “È una corrente che ha preso forma nella sinistra accademica negli anni ’70 e si è successivamente sviluppato, virando dalle questioni di classe a quelle di identità. Via via che gli studenti crescevano, dalle università si è diffusa nelle scuole, nei media e nei dipartimenti di risorse umane delle grandi aziende”, ha spiegato.
I temi più controversi, in particolare, sarebbero quelli relativi alle questioni di genere e etniche-razziali, ma non solo. “Qualsiasi cosa possa essere vista in termini di oppressione”. I rischi di approcciare in questa maniera gli argomenti di tale importanza, tuttavia, sono rilevanti. “Si vengono a svuotare di contenuti e senso perché non si può dire niente che possa offendere qualcuno. Il risultato è un’educazione al silenzio e al conformismo”, ha sottolineato l’esperto.
Del Giudice: “Politicamente corretto ha invaso Usa”. I rischi che corre l’Italia
Il professore italiano Marco Del Giudice ritiene che la corrente del “politicamente corretto” abbia invaso gli Usa, tanto che ormai contrastarlo è diventato impossibile. Esso, infatti, “sfrutta l’empatia delle persone e le fa sentire dalla parte giusta della storia”. Il rischio, tuttavia, è secondo l’esperto che si possa presto sfociare nella censura.
Il docente di psicologia dell’Università del New Mexico, da parte sua, nell’intervista rilasciata a Quotidiano Nazionale, ha voluto avvertire l’Italia in merito a tale deriva. La possibilità che il Paese persegui tale via, tuttavia, non è rilevante, almeno per il momento. “Il contesto culturale è diverso e secondo me più resiliente. Ma sarebbe un errore illudersi di essere al riparo. I social media tendono a creare una mono-cultura globale”, ha concluso Marco Del Giudice.