COME È ANDATO IL VERTICE CON DRAGHI: PARLANO SALVINI E TAJANI

«Un incontro positivo, distensivo. Abbiamo trovato ampia disponibilità da parte del presidente Draghi a risolvere i problemi sul tavolo»: lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, uscendo da Palazzo Chigi assieme agli altri responsabili dei partiti di Centrodestra al Governo. Il vertice con il Premier Mario Draghi si risolve con toni assai più “morbidi” di quelli visti negli scorsi giorni, anche per la volontà del Capo del Governo «di un’ampia disponibilità a risolvere i problemi».



A Palazzo Chigi, chiarisce ancora l’ex Ministro degli Interni, «non c’erano Lega e Forza Italia, oggi qui c’era tutto il centrodestra di governo, chiediamo di essere assolutamente chiari sullo stop alle tasse, è stata una prova di compattezza notevole Ora – ha aggiunto Salvini – spero che gli alleati momentanei di governo, come Pd e Cinque Stelle, la smettano con la provocazione quotidiana. Spero che nessuno abbia l’obiettivo dell’aumento delle tasse». Tanto Tajani quanto Salvini hanno poi sottolineato il lavoro a Pasqua e Pasquetta per poter arrivare subito dopo in Parlamento «chiarendo definitivamente che non ci saranno aumenti di tasse sulla casa, sugli affitti, sui titoli di Stato e sui risparmi degli italiani, anzi occorre tagliare una parte delle tasse, confermare la Flat tax. Cominciamo a lavorarci adesso anche sul catasto. Intanto bisogna trovare soldi da restituire alle famiglie rinnovando lo sconto benzina». La legge delega fiscale sarà approvata in tempi rapidi, anche se «ci opporremo ad interventi legislativi che possano aprire la strada a un possibile aumento delle tasse sulla casa e sui risparmi». Non è stato chiesto alcuno stralcio della riforma del catasto, bensì «una modifica del testo che consenta di evitare ambiguità e garantisca che non ci siano nuove tasse sulla casa». Dunque nessuna di Governo all’orizzonte, almeno per il momento e attendendo quale sarà l’indirizzo di Draghi e Franco sulla fase finale della legge delega sul Fisco. «Abbiamo ribadito l’importanza di non alzare tasse. E’ stato un incontro positivo. I tecnici si siederanno al tavolo per sistemare delle proposte. Ci rivedremo dopo Pasqua con il presidente del Consiglio e pensiamo che si possa chiudere positivamente», è il commento davanti ai giornalisti del coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani. Presente al vertice con Draghi, oltre ai leader e capigruppo dei partiti di Centrodestra, i Ministri dell’Economia Franco e dello Sviluppo Economico Giorgetti.



VERTICE IN CORSO A PALAZZO CHIGI SULLA DELEGA FISCALE

È iniziato poco prima delle 10 a Palazzo Chigi il vertice tra il Premier Mario Draghi e la componente di Centrodestra al Governo: presenti al tavolo, tra gli altri, i rappresentanti di Lega, Forza Italia, Udc e Noi con l’Italia – segnatamente, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi.

Il tema è noto, il progetto di delega fiscale che sta impantanando la maggioranza nelle ultime settimane (assieme al nodo della riforma della giustizia): il faccia a faccia con il Presidente del Consiglio è stato richiesto dal Centrodestra di Governo, non gradendo affatto il progetto di delega fiscale e la riforma del catasto. Salvini & co. stanno chiedendo a Draghi di non aumentare le tasse sulle proprietà immobiliari, su affitti e sui risparmi: sebbene il Premier abbia più volte chiarito che nella legge delega sul fisco non vi sia scritto alcun aumento delle imposte, il timore nell’area Centrodestra è che si possano creare le condizioni affinché dopo la fine del Governo Draghi i prossimi esecutivi abbiano le armi cariche per compiere l’aumento mirato delle tasse. «Ci sono alcuni punti che affronteremo con Draghi. Non mi sembra proprio che siano i tempi di crisi di governo. C’è la guerra da fermare, c’è la pandemia», ha chiarito ieri sera a “Porta a Porta” Matteo Salvini, sgombrando il campo da eventuali scossoni alla maggioranza in pieno periodo di guerra.



FISCO E GIUSTIZIA, COSA PORTA IL CENTRODESTRA SUL TAVOLO DI DRAGHI

Resta comunque delicata la riunione di oggi in quanto la richiesta di Lega e Forza Italia è quella di non porre la fiducia sui provvedimenti fiscali: «Pace fiscale e rottamazione delle cartelle esattoriali, è passato un anno da quando ne parlai con Draghi e credo che il tema sia da affrontare», ha aggiunto ieri Salvini parlando del vertice di Palazzo Chigi in corso d’opera, «È il momento di tagliare le tasse, non di aumentarle»,

A complicare ulteriormente il dialogo con il Presidente la posizione di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, non presenti al tavolo di Palazzo Chigi: «la riforma del catasto è una patrimoniale sui poveri. Se Draghi mette la fiducia, Salvini e Tajani non gliela devono votare». Il coordinatore di Forza Italia Tajani fa ben capire ai cronisti fuori Palazzo Chigi il peso del dialogo con Mario Draghi: «per evitare difficoltà e problemi non bisogna mettere la fiducia su giustizia o Fisco. La casa è sacra». Per il Centrodestra il modo per superare le distanze con il Centrosinistra sulla legge delega fiscale gira tutto su questa richiesta: «occorre impedire che l’equiparazione del valore degli estimi catastali al prezzo di mercato degli immobili faccia scattare nuove tasse». Al momento sono in corso le mediazioni dei tecnici con i sottosegretari al MEF Freni (Lega) e Guerra (LeU), l’impressione è che dopo Pasqua si possa arrivare ad una tregua “armata” per superare l’impasse. Restano le frizioni nella maggioranza, specie perché oltre al fisco è il tema della giustizia a mettere nuovamente i Ministri di Draghi sulla “graticola”: la riforma Cartabia ha visto ieri la sonora bocciatura di Matteo Renzi, «così non la votiamo». È molto probabile, a questo punto, che nel vertice odierno con Salvini e Tajani si possa arrivare a discutere anche del tema giustizia.