Delia Duran, compagna di Alex Belli, negli ultimi giorni è stata al centro dell’attenzione mediatica proprio per via delle vicende avvenute nella Casa del Grande Fratello Vip, il reality che ha visto protagonista l’ex attore di CentoVetrine. Ma la donna, modella ed attrice di origini venezuelane, è stata anche coinvolta insieme all’ex marito Marco Nerozzi in alcune vicende giudiziarie. Entrambi, come riferisce il quotidiano Il Resto del Carlino, erano imputati a San Marino con l’accusa di riciclaggio.



Secondo quanto sostenuto dall’accusa, Delia Duran e l’ex marito tra il 2010 ed il 2012 avrebbero ‘nascosto’ su un conto corrente aperto in una banca di San Marino oltre due milioni di euro. I soldi, sempre secondo l’accusa, sarebbero derivati da un giro di prostituzione, “con ragazze ingaggiate per intrattenere uomini facoltosi”, come si legge sul quotidiano. Nel 2017 la coppia avrebbe poi deciso di trasferire le somme su altri conti ma a quel punto sarebbe scattata la segnalazione della banca ed il sequestro cautelativo.



Delia Duran assolta da accusa riciclaggio, la sentenza: ex marito condannato

Delia Duran e l’imprenditore bolognese Marco Nerozzi sono così finiti a processo per riciclaggio. Il magistrato inquirente Alberto Buriani aveva chiesto una condanna a 4 anni e 8 mesi a carico dell’uomo e a 4 anni e 6 mesi a carico della moglie di Alex Belli, ma nei giorni scorsi è giunta la sentenza. Il giudice Simon Luca Morsiani del Tribunale Unico di San Marino ha assolto la modella venezuelana ma ha condannato l’ex marito alla pena di 4 anni e 2 mesi ed al pagamento di una multa di 4mila euro, confiscando le somme contestate.



La difesa di Marco Nerozzi, rappresentata dagli avvocati Marco Franco e Rossano Fabbri, come svela Il Resto del Carlino nell’edizione riminese online, hanno già annunciato ricorso. Soddisfatto a metà il legale di Delia Duran, l’avvocato Massimiliano Orrù, il quale dopo la sentenza ha commentato: “Abbiamo dimostrato che aprire un conto a San Marino non è un illecito, e che le somme non erano di dubbia provenienza ma assolutamente lecite”. Sebbene la donna sia stata assolta dalle accuse, circa 300 mila euro che aveva movimentato sul conto a San Marino per il momento restano confiscati.