La serie Disney sull’omicidio di Sarah Scazzi non è stata ancora trasmessa, ma fa già discutere e c’è chi vorrebbe che non venisse mandata in onda. Non ci riferiamo alla famiglia della vittima, ma al Comune di Avetrana che auspica la sospensione, ravvisando il rischio di diffamazione della città. L’amministrazione comunale non entra nel merito del contenuto del prodotto cinematografico, anche perché non è noto, ma contesta il titolo e riscontra un pericolo per la città, quello appunto della diffamazione, anche alla luce dei pregiudizi che l’hanno colpita dopo il noto delitto.
Si spiega così la decisione di depositare un ricorso urgente in relazione ad “Avetrana – Qui non è Hollywood” che è stata presentata al Festival del cinema di Roma e la cui messa in onda è prevista il 25 ottobre. Il sindaco Antonio Iazzi vuole che il titolo venga rettificato e la messa in onda sospesa, in quanto andrebbe vista in anteprima per verificare se l’associazione tra Avetrana e la serie abbia una “portata diffamatoria” descrivendola come una “comunità ignorante, retrograda, omertosa“, a differenza di ciò che realmente è.
Per il sindaco di Avetrana il rischio è che cresca il pregiudizio che intuisce dal titolo nel riaccendere l’attenzione più sulla città che sul caso in questione, causando così un danno alla comunità che si è impegnata per allontanare i pregiudizi legati al delitto, visto che causò sgomento nella stessa.
DELITTO DI AVETRANA, RICORSO DEL COMUNE CONTRO SERIE
Quando mancano pochi giorni dall’uscita su Disney+ della serie, il Comune di Avetrana ha anche disconosciuto le voci circolate riguardanti “presunti accordi o partecipazione a introiti” per la città stessa, riservandosi la possibilità di procedere con azioni legali. L’amministrazione comunale, proprio in virtù della risonanza mediatica che ebbe la vicenda, si costituì parte civile nel processo nei confronti di Michele Misseri, con gli imputati che furono condannati al risarcimento del danno d’immagine per il Comune di Avetrana in seguito all’impatto negativo sulla collettività.
I dubbi del sindaco, secondo la Gazzetta del Mezzogiorno, sarebbero alimentati da una recensione pubblicata su Cinematografo, portale della Fondazione Ente dello Spettacolo, da cui emergerebbe l’idea che l’Italia sia “oscura e spaventosa abitata da mostri della porta accanto“. Per il sindaco di Avetrana, la comunità merita rispetto e una connotazione corretta.