Delitto di Garlasco, ipotesi test del Dna a tappeto su quanti saranno sentiti nuovamente dagli inquirenti dopo la recente riapertura del caso Chiara Poggi. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi (fidanzato della vittima ritenuto colpevole e destinatario di una pena a 16 anni di reclusione).
E’ evidente che gli inquirenti che hanno rimesso in discussione la posizione di Andrea Sempio (indagandolo ancora una volta per omicidio, in concorso con ignoti o con lo stesso reo) credono che qualcosa non quadri nella verità processuale consegnata alla storia all’esito dei 5 gradi di giudizio che videro Stasi imputato (con clamorosi cambi di rotta tra assoluzioni e condanne).
Oltre all’esame sul profilo genetico di Sempio, a margine del prelievo a cui è stato sottoposto coattivamente il 13 marzo scorso, si potrebbero quindi aprire ulteriori scenari investigativi con l’analisi dei profili – inizialmente su base volontaria – dei testimoni, vecchi e nuovi, chiamati a sit dalla Procura di Pavia nell’ambito dell’inchiesta in corso. La stessa Procura che, poche ore fa, ha chiesto di eseguire l’accertamento sul Dna dell’attuale indagato con la formula dell’incidente probatorio così da cristallizzarne il risultato come prova a tutti gli effetti.
Delitto di Garlasco, Andrea Sempio: “Sono innocente”
Andrea Sempio ha rotto il silenzio ai microfoni di Chi l’ha visto?, pochi giorni dopo l’esplosione della notizia della sua nuova iscrizione nel registro degli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi (contestazione che, in ipotesi, contempla il concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi).
Oggi 37enne, l’amico del fratello della vittima che fu già indagato e archiviato nel 2017 ha ribadito la sua estraneità al delitto di Garlasco sostenendo che a pesargli maggiormente è la recrudescenza di una gogna mediatica già subita anni fa.
L’uomo si è detto convinto di poter dimostrare la propria innocenza, e la difesa fa quadrato intorno a lui in attesa di avere in mano l’esito dell’esame del Dna a cui il gip gli ha ordinato di sottoporsi il 13 marzo scorso dopo il suo rifiuto.
La Procura di Pavia, attraverso una propria consulenza affidata al genetista Carlo Previderè, lo scorso anno ha confermato preliminarmente il risultato dell’analisi che fu svolta nel 2016 dai consulenti di Alberto Stasi sul profilo genetico di Sempio, prelevato a sua insaputa da una tazzina da caffè e un cucchiaino, in sede di indagini difensive.
Ora l’incidente probatorio consentirà di cristallizzare l’esito e aprire a un contraddittorio tra le parti (difensori di Andre Sempio e della parte offesa, la famiglia di Chiara Poggi, oltre al consulente del pm).
Delitto di Garlasco, dopo 18 anni è ancora caccia alla verità: il nodo “Ignoto 2”
Sebbene secondo la giustizia italiana Alberto Stasi sia l’unico assassino di Chiara Poggi (questo dicono le sentenze), c’è qualcosa di irrisolto nel caso Chiara Poggi e, dopo 18 anni dal delitto di Garlasco, è ancora caccia alla verità.
Andrea Sempio è indagato per omicidio in concorso, essendo stata confermata in via preliminare la presenza del suo Dna sulle unghie della vittima, ma le evidenze sulla scena del crimine non depongono per l’azione di due killer.
Sui margini ungueali della ragazza risulta assente il profilo dei familiari e del suo fidanzato, Alberto Stasi. Oltre al profilo del 37enne Andrea Sempio c’è però un secondo Dna, denominato “Ignoto 2”, mai identificato e di possibile attribuzione femminile. Per capire a chi appartenga, la Procura potrebbe disporre appunto test a tappeto su quanti saranno ritenuti di interesse per le indagini.
Secondo la difesa di Andrea Sempio, l’eventuale presenza di sue tracce sulle mani della vittima sarebbe da ascrivere all’uso comune del pc di casa Poggi dove lo stesso si recava spesso per giocare a videogiochi con Marco Poggi, fratello della giovane. Un dato che, tanto per gli investigatori quanto per il pool difensivo di Stasi, non reggerebbe alla logica: Chiara Poggi è stata uccisa il 13 agosto 2007 e il computer sarebbe stato spento dal 10.
Credere al deposito di Dna “mediato” dalla tastiera o dal mouse significa ammettere implicitamente qualcosa di inverosimile, e cioè che la ragazza, per ben 3 giorni prima di morire, non si sia mai lavata le mani. Andrea Sempio, inoltre, non avrebbe fatto ritorno in quell’abitazione dopo la partenza dei genitori e del fratello di Chiara Poggi per una vacanza in montagna (iniziata il 5 agosto precedente).