Delitto di Garlasco, il caso sull’orlo di una nuova clamorosa svolta dopo l’iscrizione di Andrea Sempio (per la seconda volta) nel registro degli indagati? L’ipotesi non è da escludere perché nelle ultime ore spuntano novità clamorose: un supertestimone mai sentito, che avrebbe una informazione “importantissima” sulla mattina dell’omicidio di Chiara Poggi, il cui racconto, acquisito da Le Iene poche ore fa, ora sarebbe al vaglio degli inquirenti; la presenza di un Dna sconosciuto sulle unghie della vittima oltre a quello di Sempio.



Questa ultima traccia, denominata “Ignoto 2, sarebbe al centro di una serie di accertamenti tecnici che riguardano proprio il materiale isolato sui margini ungueali di Chiara Poggi. La Procura di Pavia starebbe cercando altre tracce di Andrea Sempio sui reperti del delitto scampati alla distruzione, convinta che quanto trovato sulle unghie e a lui ricondotto non possa essere il frutto di un mero “contatto mediato” da un oggetto toccato da entrambi (nello specifico, si ipotizzava la stessa tastiera del pc di casa Poggi essendo Sempio amico del fratello della 26enne). Secondo gli investigatori, il Dna dell’uomo oggi 37enne sarebbe stato depositato con una interazione diretta con la vittima a ridosso dell’omicidio.



Delitto di Garlasco, sulle unghie di Chiara Poggi il Dna di Andrea Sempio e di un “Ignoto 2”

Sulle unghie di Chiara Poggi non ci sarebbe traccia di Alberto Stasi, il fidanzato condannato in via definitiva per il delitto a 16 anni di carcere, e nemmeno quello dei familiari. Assente in particolare quello del fratello Marco Poggi, che con l’amico Andrea Sempio, secondo la versione di quest’ultimo, sarebbe stato solito usare il computer di casa che si trovava nella camera da letto di Chiara Poggi.

Per il consulente incaricato dalla Procura di Pavia, il noto genetista Carlo Previderè, il Dna trovato sui margini ungueali appartiene certamente ad Andrea Sempio. Una tesi a cui si oppone la difesa dell’attuale indagato per omicidio, sostenendo si tratti di tracce esigue e non comparabili (come inveve aveva sostenuto la precedente Procura nel 2017 quando archiviò la posizione di Sempio senza eseguire alcuna controanalisi sulle risultanze delle indagini difensive di Stasi, che attribuivano quel materiale proprio a lui).



Per quanto riguarda il secondo profilo genetico individuato e sostanzialmente trascurato all’epoca dei fatti, “Ignoto 2“, gli investigatori procederanno probabilmente a una nuova serie di prelievi del Dna (dopo quello a cui è stato sottoposto in forma coatta, dopo essersi rifiutato, lo stesso Sempio) per poter effettuare gli esami utili a una comparazione per provare a risalire all’identità del soggetto a cui appartiene. Non appare esclusa l’ipotesi di due persone in azione sulla scena del crimine (Andrea Sempio è iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi).

Delitto di Garlasco, il primo supertestimone sarà risentito: all’epoca ritrattò

Un’indiscrezione dell’ultima ora, riportata oggi da Storie Italiane, parla di una ulteriore potenziale svolta: la traccia “ignota” potrebbe essere femminile. Inevitabile che la mente corra alla testimonianza resa allora a verbale da Marco Muschitta, un operaio che la mattina del delitto, il 13 agosto 2007, lavorava in zona e raccontò, salvo poi negare clamorosamente, di aver visto una giovane in sella a una bicicletta con in mano un oggetto di metallo e verosimilmente un arnese da camino con in testa una sorta di “pigna”, all’apparenza così ingombrante o pesante da costringerla a procedere “a zig zag”.

Muschitta, che dovrebbe essere sentito nuovamente in questa attuale fase di indagine, fece anche il nome della ragazza, ma a chiusura dello stesso verbale, poco prima di apporre la propria firma, disse di essersi inventato tutto dandosi dello stupido. Intercettato successivamente al telefono con suo padre, ritrattò però la stessa ritrattazione ribadendo di aver detto ciò che aveva visto. Sarebbero quindi due i presunti supertestimoni su cui potrebbero concentrarsi importanti sforzi investigativi nell’ambito della nuova inchiesta.