Dopo un lungo interrogatorio, l’assassino di Anselmo Campa ha confessato. Si tratta di un giovane di 22 anni che conosceva bene la vittima, suo ex suocero. L’assassino, davanti agli inquirenti, si è contraddetto più volte fino ad arrivare alla confessione, mentre nella sua abitazione era in corso una perquisizione. I carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno arrestato il fidanzato della figlia maggiore dell’imprenditore ucciso in provincia di Bergamo, a Grumello del Monte. Il delitto inizialmente aveva fatto pensare ad un tentativo di furto.
Con il passare delle ore gli investigatori hanno cominciato a restringere il cerchio nell’ambito familiare e delle amicizie. Nulla, infatti, era stato sottratto dall’abitazione dell’uomo e non vi erano segni di infrazione. Ad uccidere Anselmo Campa è stato l’ex genero, fidanzato della figlia maggiore. A rendere ancora più macabro il tutto, però, è ciò che è avvenuto dopo. Il ragazzo, quattro giorni dopo aver ucciso l’uomo, ha dormito in compagnia della sua ex fidanzata per consolarla.
Delitto di Grumello, assassino dorme con la figlia della vittima
Hamedi El Makkaoui, l’assassino di Anselmo Campa, ha raccontato davanti al gip Vito Di Vita, come aveva fatto con carabinieri e pm, di essere andato a casa dell’imprenditore per restituire alcuni oggetti dell’ex fidanzata. La ragazza, rientrata dall’Egitto – dove lavora come animatrice turistica – dopo essere stata avvertita della morte del padre, si era infatti lasciata con il ragazzo da qualche tempo. Il giovane avrebbe dovuto restituire anche i soldi della Renault Clio che Campa aveva venduto. Proprio per i soldi dell’auto è nata una lite sfociata nell’omicidio.
Come affermato dal giovane, Campa lo ha insultato e lui ha afferrato un martello posto su una mensola dell’abitazione per colpirlo in testa. In seguito è scoppiata una colluttazione nella quale il giovane avrebbe sferrato numerosi colpi all’ex suocero. Quattro giorni dopo aver ucciso il suocero, l’autore del delitto di Grumello ha dormito con la ex fidanzata, rientrata dall’Egitto proprio dopo la morte del padre. L’intento di Hamedi era quello di consolare la giovane, pur avendo ucciso di sua mano il papà.