Il delitto di Garlasco tornerà protagonista, questa sera alle 20.30, dell’ultimo appuntamento stagionale con “Le Iene presentano Inside”, con una puntata dedicata alle “Riflessioni sulla Giustizia”. Antonino Monteleone e Riccardo Festinese hanno ricostruito diversi casi di cronaca nera, per evidenziare tutte quelle che potrebbero essere considerate delle lacune, o anche solamente dei dubbi che potrebbero, in qualche modo, far dubitare della perizia di giudici, Pubblici Ministeri ed inquirenti. In particolare, parlando del delitto di Garlasco, l’impianto “accusatorio” de Le Iene tenderà a capire se effettivamente Alberto Stasi possa essere considerato colpevole oltre ogni ragionevole dubbio dell’omicidio della sua fidanzata, Chiara Poggi.

I fatti sono “semplici” e prendono piede nell’agosto del 2007. La Poggi in quel 13 agosto avrebbe aperto la porta ad una persona che conosceva, che l’avrebbe colpita a morte con un oggetto contundente nella villetta della sua famiglia. Fu lo stesso Alberto Stasi a trovare il cadavere di Chiara Poggi e a dare l’allarme. Indagando sul delitto di Garlasco si capì ben presto che non vi erano segni di effrazione e che Chiara Poggi, in qualche modo, si fidava dell’aggressore, e le attenzioni degli inquirenti si concentrarono su Alberto Stasi, poi condannato in via definitiva nel 2022.

DELITTO DI GARLASCO: L’ASSASSINO È ALBERTO STASI?

L’attenzione mediatica attorno al delitto di Garlasco di fece subito altissima, spingendo gli inquirenti ad indagare con il piede puntato sull’acceleratore. Alberto Stasi venne messo sotto la lente di ingrandimento e si iniziò a dubitare di tutti i suoi racconti, soprattutto per via del fatto che le sue scarpe fossero perfettamente pulite, così come i vestiti, prendendo poi come aggravante alcune incongruenze nei suoi racconti. Furono proprio le scarpe di Alberto Stasi, perfettamente immacolate, a fare pensare che dopo il delitto di Garlasco le avesse ripulite dalle tracce di sangue. Per gli inquirenti, infatti, era improbabile che, scoprendo l’omicidio, non avrebbe calpestato almeno una minima particella di sangue, seppur per la difesa avrebbe semplicemente posto attenzione a non pestarlo.

Similmente, fuori dalla villetta di Chiara Poggi alcuni testimoni dissero di aver visto una bicicletta da donna nera, differente da quella che possedeva Stasi (un modello da uomo bordeaux). Sotto le unghie di Chiara Poggi, inoltre, vennero trovate tracce biologiche, non compatibili al 100% con Stasi, che tuttavia si degradarono prima di poterle analizzare con cura. Rimane, infine, il più lacunoso dei punti sul delitto di Garlasco, ovvero che nessuna delle altre conoscenze della Poggi furono veramente interrogate o indagate, perché (secondo i giudici) a Garlasco quel giorno “non c’era quasi nessuno” oltre a loro due.