Dopo diversi giorni di – forse comprensibile – assoluto silenzio stampa sulle indagini riaperte per il delitto di Garlasco, il nuovo indagato Andrea Sempio ha finalmente rotto il silenzio lanciandosi in una rapidissima ed altrettanto chiara dichiarazione che questa sera sarà al centro di un servizio confezionato dalla trasmissione Chi l’ha visto; il tutto mentre sulle indagini attualmente in corso – e che molti credono non saranno sufficienti a riscrivere l’impianto accusatorio cristallizzato da tutti i gradi di giudizio per il delitto di Garlasco – vige un assoluto e completo riserbo da parte degli inquirenti che preferiscono lavorare (a differenza di quanto successe nel 2007) lontani dai media.
Partendo dal principio, ricordiamo che attualmente a guidare la nuova indagine su quanto accaduto a Garlasco in casa Poggi in quel 13 agosto del 2007 sarebbe la prova ‘regina’ del DNA di Andrea Sempio sotto alle unghie della giovane vittima già scoperto nel 2016 e ritenuto poco degno di attenzione nelle prime indagini: un prova che potremmo anche definire non-prova dato che di per sé non sarebbe sufficiente a scagionare Alberto Stasi in assenza di altri elementi; ma che sta alimentando non poche suggestioni – come sempre – soprattutto mediatiche.
Dubbi e contraddizioni di Andrea Sempio: potrebbe essere il colpevole del delitto di Garlasco
Al di là di quello che attualmente ha in mano la procura sulla nuova inchiesta sul delitto di Garlasco – e che, appunto, non ci è dato sapere nel dettaglio – dal conto suo ai microfoni di Chi l’ha visto Andrea Sempio ci ha tenuto a ribadire a gran voce che “sono innocente” e che “con l’omicidio non c’era nulla”: ha posizione certamente coerente con una persona che – seppur eventualmente colpevole – mai confesserebbe un delitto così grave; ma che risulta coerente con quanto già dichiarò negli anni caldi dell’inchiesta quando finì protagonista delle pagine di cronaca.
Oltre al DNA – che dalle analisi emergerà certamente essere compatibile con il profilo di Andrea Sempio, senza grandi colpi di scena -, però, sono altri gli elementi che in questi giorni caldi delle indagini stanno rimbalzando sulle pagine dei quotidiani: il primo è sicuramente quello scontrino che collocherebbe l’indagato a Vivevano attorno alle 10:18 del mattino del 13 agosto 2007, ma sul quale non è riportata la targa dell’auto e che non lo scagionerebbe dall’omicidio dato che lo procura ritiene sia avvenuto attorno prima delle 9:30 del mattino e il percorso è di soli 15 minuti.
D’altra parte, ad alimentare i sospetti sulle presunte responsabilità di Andrea Sempio nel delitto di Chiara Poggi c’è anche il fatto che il suo cellulare diede segnali tra le 9:58 e le 12:18 agganciandosi sempre alle celle telefoniche di Garlasco; ma anche in questo caso si tratta di semplici indizi che oggi non possono diventare prove dato che i tabulati non vennero mai acquisiti ed ora sono ormai eliminati da anni, unitamente al fatto – ma questo vale anche per Andrea Stasi – che non sembra esserci un reale movente per un omicidio così brutalmente crudo.