Manuel Winston Reyes, omicida della contessa Alberica Filo Della Torre nel famigerato “Delitto dell’Olgiata”, si appresta a uscire dal carcere e a riguadagnare la libertà: a distanza di tre decenni dall’assassinio della donna, il prossimo 10 ottobre l’ex maggiordomo abbandonerà il penitenziario a distanza di dieci anni dalla sua condanna. Lo si apprende in una nota diramata dall’Adnkronos, che spiega come Reyes, difeso dall’avvocato Nicodemo Gentile, fosse stato condannato a una pena detentiva di 16 anni il 14 novembre 2011, registrando la conferma della sentenza l’anno successivo. A causa di una serie di “sconti” di cui ha potuto beneficiare, Winston Reyes sarà scarcerato in autunno.
Ma cosa accadde quel 10 luglio del 1991? La contessa Filo Della Torre, 42enne, è sposata con il costruttore Pietro Mattei e si prepara a dare una festa quella sera per i loro dieci anni di matrimonio, ma, improvvisamente, il cadavere della donna viene ritrovato nella sua stanza da letto. I sospetti caddero sul figlio di un’insegnante di sostegno che lavorava nella villa, ritenuto violento, e sull’ex maggiordomo Manuel Winston Reyes, licenziato per via della sua passione eccessiva per l’alcol. Vennero entrambi scagionati, ma il vedovo Mattei non si arrese e fece riaprire l’inchiesta nel 2007, grazie a una macchia di sangue sul lenzuolo nel quale era stato avvolto il corpo della contessa e il suo Rolex riportante tracce ematiche. Il test del Dna stabilì che appartenevano a Winston Reyes.
DELITTO DELL’OLGIATA, MANUEL WINSTON LIBERO TRA POCHI MESI. IL FIGLIO DELLA CONTESSA FILO DELLA TORRE: “LA COSA MI DISTURBA MOLTO”
Il figlio della contessa Alberica Filo Della Torre, Manfredi Mattei, ha commentato ai microfoni di Adnkronos gli ultimi sviluppi connessi al “Delitto dell’Olgiata”, sottolineando con amarezza quanto la notizia della prossima scarcerazione dell’ex maggiordomo lo disturbi molto: “Diciamo che era nell’aria, lo avevamo saputo già un anno e mezzo fa, quando morì nostro padre, quando all’assassino di mamma concessero dei permessi premio. Purtroppo stiamo assistendo a una serie di scarcerazioni eccellenti, c’è sicuramente qualcosa che non funziona all’interno della giustizia in Italia. L’assassino di mia madre esce dopo soli 10 anni dalla sua condanna e ce ne sono voluti precedentemente 20 per trovare un responsabile”. Manfredi Mattei non usa mezzi termini nel dire che la pena per il killer di sua mamma doveva coincidere con l’ergastolo e che “ci sono due pesi e due misure: se sei magari un italiano che si difende da una situazione pericolosa, rischi l’ergastolo, se sei un soggetto con altre caratteristiche e uccidi, dopo 10 anni può capitare che sei fuori. Non la metto su connotazioni politiche, certo è che qualche dubbio ti viene”.