Il delitto di Yara Gambirasio sconvolge ancora gli italiani. A nove anni dalla morte della ragazzina, il suo omicidio continua ad essere al centro della cronaca italiana. In carcere Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva. A fare discutere è proprio il Muratore di Mapello che secondo i giudici ha seguito Yara l’ultima sera della sua vita, per poi lasciarla morire in un campo. Una lenta agonia che non ha lasciato scampo alla vittima. Nelle ultime settimane, la sorella di Bossetti, Laura Letizia, ha chiesto al muratore di potersi incontrare. I due non hanno più rapporti da diversi mesi a questa parte, ha detto Quarto Grado, e ora vorrebbe rivederlo. L’ultimo ricordo risale alla morte della madre. “Ci siamo fatti forza l’un l’altro”, ha detto la donna a Iceberg Telelombardia, “ci siamo abbracciati ed è stato un pianto unico“. La Bossetti non sa spiegare il motivo che ha spinto il fratello a prendere le distanze da lei, mentre ha rivelato di non aver mai cercato di parlare con la famiglia Yara, di cui rispetta il lutto. “Sempre nel mio cuore da quando è successo il fatto”, ha specificato, “ma ne verremo fuori“. Laura Letizia infatti non ha mai avuto dubbi sull’innocenza del fratello e ora vorrebbe solo fargli sapere che la famiglia continua ad essere dalla sua parte. “Per questo ti dico“, ha aggiunto, “Massimo non mollare, sei forte, sei un guerriero. Mi manca tanto, io ho bisogno di lui e lui ha bisogno di me”.
Delitto Yara Gambirasio, ignoto 1 e…
Ignoto 1: queste le due parole che vengono spesso associate al delitto di Yara Gambirasio. Si tratta della prova regina che ha permesso all’accusa di incastrare Massimo Bossetti per il delitto e su cui i difensori del muratore hanno sempre avuto dei dubbi. E’ grazie al profilo genetico di Ignoto 1 infatti che si è potuti risalire a Bossetti, grazie ai campioni di DNA prelevati alla madre Ester Arzuffi e al padre biologico Giuseppe Guerinoni, ovvero l’autista morto diversi anni prima il delitto e con cui la donna non ha mai ammesso di aver avuto una relazione. Sono in tutto 54 i campioni di DNA di Ignoto 1 che esistono ancora e che potrebbero essere utilizzati. Un dettaglio rivelato poco tempo fa dal settimanale Oggi e che smentirebbe la tesi della sentenza della Corte d’Appello di Brescia, che ha evidenziato come non fosse più disponibile materiale genetico. “Se il DNA c’era ancora ed era a disposizione, com’è possibile che il presidente della Corte d’Assise Enrico Fischetti abbia scritto che era esaurito?”, si è chiesto uno dei difensori di Bossetti, Claudio Salvagni. I legali del muratore sono convinti che questa scoperta potrebbe essere sufficiente per richiedere una revisione del processo e “Che in una sentenza la Suprema Corte ha scritto il contrario della verità”. Oggi, giovedì 21 maggio 2020, Delitti di Tv8 analizzerà da vicino il caso di Yara Gambirasio grazie al documentario Yara che ricostruisce l’oscura vicenda e come si sia giunti ad accusare Bossetti del suo delitto.