LA CONFESSIONE DI DELLA VEDOVA: “SI HO PRESO PIÙ DI 300MILA EURO DA SOROS”
«Sì è vero, ho preso 312mila euro da George Soros per le ultime Elezioni»: l’ammissione arriva da Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, dopo le polemiche emerse negli scorsi giorni per i dati contenuti nella dichiarazione patrimoniale pubblicata dal Parlamento ad inizio 2023. Intendiamoci subito, il finanziamento giunto via bonifico a Della Vedova è tutto lecito ed è stato registrato secondo legge come contributo alla campagna elettorale: ma quello che ha fatto polemizzare è il fatto di aver tenuto “nascosto” il finanziamento e soprattutto il proprio benefattore.
In una intervista al “Corriere della Sera” è lo stesso Della Vedova a smentire ogni tipo di complotto: «312mila euro da Soros? Certo, non c’è nulla di nuovo e nulla di strano», ammette il segretario del partito fondato da Emma Bonino. «È stato un contributo elettorale come tanti, pubblico, noto e ipertracciato», sottolinea Della Vedova che se la prende poi con i funzionari della Camera per aver sbianchettato il nome di Soros tra i finanziatori, danno adito alle polemiche negli scorsi giorni. «Questo mi fa arrabbiare. Già da qualche anno la Camera sbianchetta i nomi. Non so perché e non è colpa nostra. Non c’è nulla di segreto. Qualunque giornalista può fare l’accesso ai dati», attacca il deputato centrista. La somma è piuttosto cospicua ma per Della Vedova, anche qui, non c’è niente di strano in quanto alle ultime Elezioni del 25 settembre scorso «ero candidato in cinque circoscrizioni».
+EUROPA, DELLA VEDOVA E I (CONTINUI) FINANZIAMENTI DI SOROS
Attenzione però, non è certo la prima volta che Della Vedova e +Europa si trovano in mezzo a finanziamenti (tutti leciti e registrati, lo ribadiamo) dal magnate e filantropo ungherese-americano George Soros: dopo che – a seguito dello strappo pre-elettorale tra Azione e PiùEuropa – Calenda denunciò il partito di Bonino e Della Vedova di aver preso soldi da Soros per fondare un “listone antifascista”, ecco che il segretario di +Europa si difese ammettendo «In questi giorni sulla stampa si parla del finanziamento di Soros ad alcuni nostri candidati. Non solo confermiamo tutto, ma lo rivendichiamo: con Soros abbiamo una consolidata e duratura condivisione dei valori politici liberali e democratici e una comune visione europeista […] Rivendichiamo il suo sostegno alle nostre battaglie, che sono comuni con lui, per i diritti umani e civili, per l’anti proibizionismo, per i valori europeisti e per lo Stato di diritto. E lo ringraziamo per quello che fa».
Ora però emerge che non solo a PiùEuropa vennero dati fondi prima delle Elezioni, ma anche allo stesso Benedetto Della Vedova venne inviato un bonifico ingente di oltre 300mila euro: «in cambio di quella cifra Soros non ci ha mai chiesto nulla. Il suo è un contributo ideale. Sono note le sue battaglie, che sono le nostre. Ha deciso di spendere la parte finale della sua vita dando contributi a forze che combattono per le sue idee, dall’immigrazione all’antiproibizionismo, alla democrazia». Alla minaccia di querela lanciata mesi fa da PiùEuropa contro Calenda, il leader del Terzo Polo replicò così «Con tutta franchezza non comprendo questa polemica. PiùEuropa ha sempre rivendicato di avere come finanziatore principale Soros. Ed è noto che Soros, già dalle precedenti europee sosteneva l’esigenza di un listone unico antidestra. Fine. Tanto che Soros non aveva finanziato PiùEuropa quando si era presentata da sola alle europee. Per policy Azione e i suoi candidati non accettano finanziamenti diretti o indiretti da entità estere. Ma non ho nulla contro Soros che si batte vs sovranisti in tutta Europa». Il tema infatti non sono i soldi presi per finanziare la campagna elettorale, quelli sono tutti legittimi: la questione è il “silenzio” sui propri finanziamenti, salvo poi ammetterli solo una volta sollevati “polveroni” mediatici in contrasto.