Un video è divenuto virale nel mondo Nba – l’olimpo mondiale del basket Usa – e inquadra la drammatica vicenda umana e personale di Delonte West, per qualche anno stellina dei Boston Celtics e dei Cleveland Cavs di Lebron James: ha smesso qualche anno fa ma non è per niente “vecchio”, ha 36 anni ma vive una condizione ai limiti della decenza. Nel video si vede il veterano di 432 partite Nba picchiato per strada a Washington, in manette, con il volto segnato e confuso mentre farfuglia diverse frasi senza il minimo senso l’una con l’altra. Per il grande pubblico è una novità “choc”, per chi invece lo conosce bene come l’ex compagno di squadra Jameer Nelson purtroppo non è nulla di “nuovo”: «Mi fa male vederlo così Quello che possiamo fare per lui in questo momento è pregare e sperare che cerchi l’aiuto di cui ha bisogno. Le malattie mentali sono qualcosa con cui la maggior parte delle persone fa i conti senza nemmeno sapere di averle, qualche volta preoccupandosene solo quando è troppo tardi. Non so esattamente cosa gli sta succedendo, ma Delonte sa che può contare su di me e che lo aiuterò a superare tutto questo». Delonte West è passato dai Boston Celtics ai Sonics, per poi concludere la carriera Nba con i Cavs, di nuovo i Boston e i Dallas Mavs tra il 2011 e il 2012: ha collezionato nel ruolo di point guard titolare diverse prestazioni al top in campo, purtroppo spesso contrassegnate da altrettante battute d’arresto apparentemente inspiegabili. Nel 2008 in un eccesso di rabbia si scagliò contro un arbitro durante un’amichevole del training camp: dfu quella l’occasione, oltre alla squalifica, per iniziare a farsi curare la sindrome bipolare per la quale ha sempre sofferto.



IL DRAMMA DI DELONTE WEST CHE SCONVOLGE L’NBA

Passava dai quarantelli in campo, da momenti di grande condivisione in spogliatoio con i suoi compagni (che infatti lo adorano) a follie come farsi beccare con arsenale di pistole e fucile nella custodia della sua chitarra durante una fuga in moto da una volante della polizia. Era il 2009 e la parabola di Delonte West si stava purtroppo già delineando come complessa e drammatica: l’evoluzione di questi ultimi anni purtroppo non è da meno, come conferma Nelson «Ho parlato con lui spesso negli ultimi mesi, semplicemente come amico. Quello che so è che se nella vita affronti delle delusioni devi parlarne con qualcuno. Intendo con dei dottori, non con i tuoi familiari, con persone che hanno la preparazioni e gli strumenti per aiutarti ad affrontare quello che stai passando». Nonostante un passato di possibili “liaison” con la mamma di LeBron, il suo rapporto con i compagni Nba è sempre stato ottimo e per questo oggi sono proprio loro a provare ad aiutare il loro amico caduto in disgrazia: «Non è pazzo o sotto effetto di qualche sostanza – disse il fratello Dmitri West nel 2012 quando la malattia peggiorò e la carriera Nba finì prematuramente -. È malato, non so esattamente cosa gli passa per la mente ma la mia famiglia e io gli stiamo cercando il miglior aiuto possibile». Dalle stelle alle stalle è un’immagine arci-abusata, ma comunque calzante per questo uomo, prima ancora che cestista, che a modo suo chiede un’unica cosa al mondo che lo ha coccolato e contestato in passato: l’aiuto.



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