L’ARCIVESCOVO DI MILANO ANNUNCIA LA NUOVA VERSIONE DEL MESSALE AMBROSIANO: TUTTE LE INFO E LE DATE

La Chiesa di Milano avrà un nuovo Messale Ambrosiano in vista dell’Avvento 2024: l’annuncio è stato dato dall’arcivescovo Mario Delpini durante la celebrazione penitenziale quaresimale per il clero dello scorso 20 febbraio in Duomo di Milano. La primissima edizione risaliva al 1976, con l’allora arcivescovo cardinale Giovanni Colombo, mentre un secondo aggiornamento era stato dato nel 1990 dall’arcivescovo cardinale Carlo Maria Martini.



Rinnovato in modo significativo tra contenuti e struttura, il nuovo Messale Ambrosiano diverrà il libro liturgico ufficiale per tutta l’Arcidiocesi di Milano che, unica in tutto il mondo, celebra il Rito ambrosiano leggermente diverso dal Rito romano proprio per la struttura del proprio Messale. Dovrà essere acquistato da tutti le quasi mille parrocchie di rito ambrosiano sparse nelle Diocesi di Milano, Bergamo, Lodi, Lugano e Novara: dall’Avvento diverrà dunque il libro ufficiale per la celebrazione dell’Eucaristia. La promulgazione ufficiale della seconda edizione del Messale avverrà in occasione della prossima Messa del Crisma, durante il Giovedì Santo 28 marzo 2024, ma avrà inizio ufficiale poi con l’Avvento 2024.



COSA CONTERRÀ IL NUOVO MESSALE AMBROSIANO DI MILANO

Il nuovo Messale recepisce la nuova scansione dell’anno liturgico che era stata introdotta con il Lezionario Ambrosiano, pubblicato ed entrato in vigore nel 2008: non solo, il Messale integra i vari cambiamenti intervenuti nel Rito ufficiale della Santa Messa a partire dall’Avvento 2020, come la revisione della traduzione delle Preghiere eucaristiche, del Gloria e del Padre Nostro e l’aggiunta delle quattro forme della Preghiera eucaristica per le Messe per varie necessità. Come spiega la Chiesa di Milano, con il nuovo Messale il Tempo Ordinario, che comprendeva 34 domeniche, viene completamente sostituito e riorganizzato nei due Tempi dopo l’Epifania (dall’Epifania alla Quaresima) e dopo Pentecoste (dalla Pentecoste all’Avvento).



Dai nuovi testi liturgici come la Messa per la Chiesa dalle Genti fino al rinnovato ampio spazio dedicato alla parte musicale delle liturgie, con poi il rinnovato “Proprio dei Santi” che si trovava “fermo” alla fine degli anni Ottanta: come sottolinea l’Arcidiocesi, tra i nuovi santi e beati introdotti ritroviamo le Messe complete alla Santa Gianna Beretta Molla il 28 aprile, per San Paolo VI il 30 maggio, per Santa Teresa Benedetta della Croce il 9 agosto, per il Beato card. Alfredo Ildefonso Schuster il 30 agosto e per il Beato Carlo Gnocchi il 25 ottobre; non solo, presente nel nuovo Messale Ambrosiano anche l’orazione propria degli ultimi beati ambrosiani entrati nel Calendario liturgico come il Beato Carlo Acutis (12 ottobre) e la Beata Armida Barelli (19 novembre). Il Messale infine introduce testi liturgici di nuova composizione: per esempio la Messa per la Commemorazione dell’annuncio a San Giuseppe (16 dicembre) o la revisione della Messa per i defunti durante i funerali, «per esprimere meglio l’annuncio cristiano sulla morte e la speranza cristiana nella vita futura». Il Messale sarà in vendita nelle librerie cattoliche Itl Point (qui l’elenco) a partire dal mese di luglio (ma è prenotabile fin da oggi) e potrà essere inoltre ordinato a questo indirizzo mail: nuovomessale@chiesadimilano.it

L’ARCIVESCOVO DELPINI E MONS. MAGNOLI INTRODUCONO IL NUOVO MESSALE AMBROSIANO

«Dovremo riflettere su come si possano aiutare le parrocchie piccole, povere, che magari hanno tante chiese a cui vogliono assicurare questo libro liturgico, perché non sia una spesa sproporzionata» ha sottolineato l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, nell’annunciare l’introduzione del nuovo Messale Ambrosiano dal prossimo avvento. Secondo mons. Claudio Magnoli – liturgista, docente e segretario della Congregazione del Rito Ambrosiano – il nuovo Messale vede la luce oggi in un cammino però nato da lontano: intervistato dall’Avvenire sottolinea come negli anni ’90 «il cardinale Carlo Maria Martini diede indicazione di riprendere in mano i libri liturgici della riforma, sia per completare quello che mancava, come il Lezionario, sia per una revisione di quello che era già in uso».

Nel nuovo Messale si recepisce la nuova scansione dell’anno liturgico, comprendendo il Mistero dell’Incarnazione, Mistero della Pasqua, Mistero della Pentecoste che erano già stati introdotti con il Lezionario del 2008 con l’allora arcivescovo card. Dionigi Tettamanzi. «Le esigenze di carattere teologico e pastorale», conclude il segretario della Congregazione del Rito Ambrosiano, «Molti sacerdoti, ma anche alcuni laici, avevano segnalato in taluni passaggi della traduzione italiana un linguaggio obsoleto. Sul piano pastorale, si osservava, questo linguaggio è meno comprensibile, arriva meno alla nostra gente. E anche sul piano teologico, diceva qualcuno, c’è un po’ da svecchiare. Abbiamo dunque messo mano alla revisione dei testi per dare una forma espressiva migliore e per integrare una sensibilità teologica rinnovata».