Dopo l’intervista di oggi di Graziano Delrio a “La Stampa” tiene banco la possibilità di un dialogo tra MoVimento 5 Stelle e Pd. Oltre al botta e risposta con il capo politico grillino e al fuoco di fila messo in campo dai renziani dinanzi all’ipotesi di un’intesa coi pentastellati qual è il pensiero di Nicola Zingaretti? Il neo-segretario è sembrato voler allontanare, almeno al momento, l’ipotesi di un’alleanza con il MoVimento 5 Stelle con la necessità di ‘voltare pagina’:”Per noi la prima cosa da fare in Italia è aumentare i salari delle persone perché le famiglie non ce la fanno più. Salvini e Di Maio hanno la stragrande maggioranza dei parlamentari, ma la loro incapacità di attuare provvedimenti concreti per lo sviluppo del Paese è impressionante. Ora è tempo di voltare pagina, di creare lavoro giusto. Per amore dell’Italia”. (agg. di Dario D’Angelo)



BOSCHI ALL’ATTACCO

Tiene banco nel mondo politico il botta e risposta tra Graziano Delrio e il leader M5s Luigi Di Maio dopo l’apertura dell’esponente Pd su salario minimo e conflitto di interessi. La replica del vice premier non è passata inosservata ai dem, ecco le parole di Maria Elena Boschi: «Oggi il Ministro della Disoccupazione Di Maio ha detto di essere pronto a dialogare con i democratici a condizione che il PD “si redima”. Non so che cosa pensi l’attuale leadership del Pd del nostro “bisogno di redenzione”. Dico solo che con un movimento politico che ha nel proprio DNA assistenzialismo, giustizialismo, incompetenza e che ha riportato il Paese in recessione, noi non abbiamo niente da condividere». Duro anche l’ex presidente Pd Matteo Orfini: «Di Maio ci propone di votare le loro proposte per “redimerci”. Di Maio. Quello che ha prodotto un paese in recessione,il crollo dell’occupazione e la demonizzazione dei più fragili per seguire Salvini. Con queste nuove destre il Pd non può e non deve avere nulla a che fare». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PD APRE A M5S SU SALARIO MINIMO E CONFLITTO D’INTERESSI

«Siamo disposti a discutere con i grillini su salario minimo e conflitto di interessi». così il dem Graziano Delrio apre al Movimento 5 Stelle nei giorni della crisi di governo gialloverde. Intervistato da La Stampa, l’esponente del Pd ha spiegato a proposito di salari minimi: «Sul salario minimo siamo d`accordo, lo abbiamo proposto per primi: certo andrebbe discusso come realizzarlo. Per noi va fatto in accordo con i sindacati. Sul taglio degli stipendi diciamo che serve loro per recuperare qualche punto nei sondaggi: se accettassero di discuterne seriamente si potrebbe trovare un’intesa. Anche sul conflitto d’interessi siamo d’accordo, ma deve riguardare tutti, anche la trasparenza di piattaforme informatiche e la manipolazione dei dati». Poi una battuta sulle Province dopo il caos degli ultimi giorni: «Le 76 province a statuto ordinario hanno una loro regolamentazione, sono rette da assemblee di sindaci e la manutenzione di strade e scuole sono le funzioni fondamentali. E i sindaci che le governano sono pienamente autorevoli, non è che l’elezione diretta dia più autorevolezza ad un’istituzione. Altrimenti vorrebbe dire che il presidente della Repubblica non lo è e che le province non lo erano prima del ’93».



DI MAIO CHIUDE A DELRIO

Parole, quelle di Delrio, che non sono passate inosservate al M5s, con Luigi Di Maio che ha replicato così: «Oggi leggo un’intervista del capogruppo Pd Graziano Delrio in cui si dice pronto a discutere con il MoVimento 5 Stelle sulle nostre proposte sul conflitto di interessi e il salario minimo. La risposta è semplice: no, grazie. Non solo, è curioso che proprio oggi il Pd si svegli dopo che ha avuto 20 anni per concretizzare queste due proposte. Ed è ancora più curioso che sul taglio degli stipendi dei parlamentari, un’altra proposta del MoVimento, se ne stia in silenzio. Anzi, questo nuovo pseudo-Pd ha fatto persino il contrario, proponendo una legge per alzarli gli stipendi dei parlamentari, che è ridicolo! Quindi no, grazie! Avete avuto il vostro tempo. Il nostro appello invece è agli amici della Lega con cui condividiamo un contratto di governo. Ci auguriamo di ricevere presto una risposta. Dobbiamo portare avanti il cambiamento e dobbiamo farlo veramente!». Come riporta Tg Com 24, ecco la replica del Presidente del gruppo Pd alla Camera dei Deputati: «Se c’è qualcuno che deve chiedere scusa dei propri errori e dei danni causati al Paese questo è Di Maio con il suo alleato Salvini di cui si vergogna. Il governo ha messo in ginocchio l’Italia e non ha una strategia per rimediare. Noi tifiamo per l’Italia e vogliamo che i problemi si un un governo che continua sulla strada della incompetenza e dell’arroganza la strada è chiusa».