Demet Özdemir, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, oltre a raccontare la sua vivace infanzia, racconta del personaggio che l’ha resa nota in Italia, Sanem, la protagonista di Daydreamer. Un ruolo che però si distacca non poco dalla sua personalità: “Sanem è sempre li che trema come se avesse due mani sinistre… io non so se dico tutto quello che mi passa per la mente come Sanem“. C’è però qualcosa che la accomuna a Sanem, come il coraggio “anche se lei non si rende conto delle conseguenze delle sue azioni”. E ammette sulla soap, giunta alla sua conclusione in Italia, che: “Io mi sono divertita tanto e ci siamo impegnati tanto. Sono molto fiera e felice di questo progetto”. E sulla futura maternità: “Mi piacerebbe diventarlo ma non è un obbligo”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Demet Özdemir ospite a Verissimo con la sua storia di Sanem in DayDreamer e non solo
Verissimo chiude in bellezza venendo in soccorso dei fan rimasti orfani di DayDreamer Le ali del sogno. La serie turca si è conclusa proprio ieri chiudendo, almeno per il momento, i conti con Demet Özdemir che oggi sarà in onda con la replica della sua intervista rilasciata a Verissimo lo scorso anno. La Sanem di DayDreamer racconterà della sua vita, di come è stato lavorare sul set della serie e anche al fianco di quello che per molto tempo hanno definito il suo fidanzato senza mai una conferma, Can Yaman.
In particolare, Demet Özdemir ha raccontato che da piccola era un vero e proprio maschiaccio e proprio questo suo modo di essere libera e sopra le righe, lo ha trasmesso tutto in Sanem: “Da bambina ero strana, un po’ un maschiaccio. Scappavo via da casa, cercando mia sorella maggiore a scuola. Durante gli anni della crescita la mia famiglia mi è stata vicina, per fortuna. Da bambina ero libera, mi arrampicavo sugli alberi, poi mi sono trasferita a Istanbul. Ho usato quella libertà per interpretare Sanem. Non siamo uguali, ma simili”.
Demet Özdemir e il rapporto con la madre hostess
Demet Özdemir a Verissimo ha ammesso di essere libera ma non fino al punto di dire tutto quello che le passa per la mente come farebbe Sanem rea di non pensare alle conseguenze delle sue parole. Poi torna a parlare della sua famiglia rivelando che la madre era hostess e quindi molto spesso fuori, di stanza a Berlino, e questo non ha permesso loro di costruire un tipico rapporto madre e figlia tanto che “Delle volte si sente lei sua madre”. Nel salotto di Silvia Toffanin racconta: “C’è una condivisione di doveri, ma è la persona che mi ha dato più coraggio. I valori della vita me li ha trasmessi lei. Se sono qui oggi è anche per merito suo, e credo stia piangendo nel vedermi qui. Voleva che facessi l’avvocato è vero, ma non me lo ha mai imposto. Anche io da bambina volevo diventarlo, ma la vita mi ha messo su un altro percorso, e mia madre mi ha sempre sostenuto”.