Aveva appena compiuto 90 anni lo scorso 22 novembre Demetrio Volcic, lo storico corrispondente Rai dalla Russia morto questa mattina nella sua Gorizia: negli ultimi sei mesi, spiegano le fonti dirette dell’ANSA, le sue condizioni di salute erano rapidamente peggiorate con altre patologie che si erano aggiunte ai già cronici problemi alla schiena.
Da Praga, Mosca e anche Bonn Volcic ha saputo raccontare meglio e più di altri gli anni dell’Unione Sovietica con i suoi drammi, le contraddizioni e i pericoli per la tenuta di una pacificazione mondiale dopo le Guerre: il corrispondente del Tg1 durante la Guerra Fredda ha raccontato agli italiani il mondo della Cortina di Ferro arrivando anche a descrivere da vicino gli ultimissimi anni del colosso comunista. Con un rapporto franco e amichevole con l’ultimo segretario del partito comunista sovietico Gorbaciov, Volcic ha raccontato anche la caduta di quel Muro di Berlino e lo straordinario periodo di “perestrojka” che ha trasmigrato la Russia dalla dittatura ad una democrazia.
DEMETRIO VOLCIC E IL RACCONTO DELL’URSS
«Sono sopravvissuto da spettatore a quei teatri dell’assurdo che il comunismo dell’Est ha rappresentato. Un tempo la pensavo come Joseph Roth al quale bastò un viaggio in Russia per conoscere se stesso. Mi sarei ricreduto: la sofferenza altrui non aiuta a capire la propria, produce soltanto sensi di colpa e a volte ilarità», raccontava nell’intervista a “Repubblica” del dicembre 2015. L’infanzia vissuta a Lubiana, la difficile situazione tra Italia e Balcani nel dopo Guerra, le dittature comuniste e le ossessioni dei regimi: Demetrio Volcic, morto oggi purtroppo a 90 anni, ha prima vissuto sulla propria pelle e poi raccontato quel mondo in realtà non così lontano dal nostro. Le illusioni da ragazzo – come per tanti – per un mondo migliore dopo la fine del Nazionalsocialismo si sono infrante in quel “pachiderma” totalitario e illiberale che è stata la Russia sovietica: «L’economia del piano è stata un disastro. Su questo l’Occidente ha stravinto. Pensare che da Mosca potevano decidere il prezzo di una zappa o di un ago prodotto nella Kirgizija, o la quantità di patate da produrre in Estonia o il grano in Georgia, si rivelò una follia assoluta. Ma questa ormai è storia e non solo economica». Proverbiale e storica la frase «fa freddo qui a Mosca» con cui apriva i suoi servizi per la Rai, Volcic ha guidato il Tg1 dal 1993 al 1994, è entrato poi in politica dal 1997 al 2001 come senatore dell’Ulivo e successivamente eurodeputato per i Dei dal 1999 al 2004.