«Ora, Demetrio, non potrò più restituirti le cinquemila lire che, ventotto anni fa, avevo perso a dadi. Ti eri fatto firmare un finto pagherò, e lo avevi infilato nel portafoglio, col tuo indescrivibile sorriso, dicendo che quel piccolo debito mi avrebbe impedito per sempre di dimenticarti»: è originale e commosso il ricordo che fa Donato Bendicenti, giornalista e conduttore per RaiNews24, del maestro ed ex direttore Demetrio Volcic morto stamane a Gorizia all’età di 90 anni.



Per tanti giornalisti Rai lo storico corrispondente da Mosca è stato molto più che un direttore negli anni al Tg1, lo si capisce benissimo dal post (e non solo dal suo) di Bendicenti per commemorare la figura di un autentico professionista qual era Volcic: «Non avrei potuto, non potrò mai. Perché, come sai bene, ti devo molto più di cinquemila lire, Direttore, Maestro, amico. Ti ricordi quel pranzo in una trattoria a Firenze, di quelle con i tavoli in comune, quando dalla tua misteriosa borsa in pelle nera apparve una fiaschetta in argento con la vodka della riserva speciale di Eltsin. Chissà se era vero. Ma la offristi ai nostri due malcapitati commensali, insieme ad una improvvisata lectio magistralis su Max Weber». «Durante la nostra ultima passeggiata – conclude il giornalista Rai – nel centro di Roma, un pugno di anni fa, non riuscivo a starti dietro. Le tue gambe, ma soprattutto la tua testa, correvano troppo veloce. Ah, dimenticavo: sei stato di gran lunga, tra i tanti fuoriclasse, il miglior Corrispondente della storia, gloriosa, del Servizio Pubblico. Ma anche questo lo sai. Ora me li concedi, due minuti per piangere? Ciao Demetrio Volcic».



IL RICORDO DI MENTANA: “VOLCIC ERA IL PIÙ GRANDE”

In un tripudio di ricordi, messaggi e saluti in queste ore dopo l’annuncio della triste scomparsa, si segnala anche il commento di Enrico Mentana, uno solitamente restio ad elogi e complimenti tra i suoi colleghi: «Quando cominciai a fare il giornalista, più di 40 anni fa, avevo un solo mito nell’informazione televisiva. Era Demetrio Volcic, che se ne è andato oggi», scrive su Facebook il direttore del TgLa7. «Ho avuto la fortuna di lavorare con lui e di essergli amico. Era ed è restato inarrivabile, dalla Primavera di Praga all’Urss tra Breznev e Gorbaciov, dalla Polonia di Wałesa alla Germania di Schmidt e Kohl Demetrio ha raccontato la storia mentre si dispiegava con la passione, la brillantezza e la cultura che ammiravamo. È stato un grande, per me il più grande, e lo piango con tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato», conclude Mentana. Dal giornalismo alla politica, a ricordare Volcic ci pensa anche il senatore Pd Gianni Pittella: «Se c’era un giornalista profondamente colto, progressista nelle convinzioni, garbato nei modi questi era Demetrio Volcic. La sua voce dalla primavera di Praga e dall’Urss che si sgretolava fu riferimento per tutti gli italiani. Un onore averlo avuto collega e amico al Parlamento europeo».

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