La dipendenza dall’alcol di Demi Moore è stato un incubo non solo per la splendida attrice hollywoodiana ma per tutta la sua famiglia. Lo ha confermato Talullah, la figlia di Demi Moore e Bruce Willis che, intervistata da Jada Pinkett Smith durante il format in onda su Facebook Red Table Talk, dopo aver atteso che fosse la mamma ad uscire allo scoperto ammettendo il suo passato da alcolizzata (con il libro Inside Out l’attrice ha raccontato gli anni più difficili della sua esistenza, ndr) ha confermato la versione della donna:”Era come se scomparisse il sole, come se arrivasse un mostro. Capivo che era ubriaca dai suoi occhi socchiusi, da come parlava. Ma anche perché, quando non era sobria, diventava più affettuosa. Ed io ero invasa dall’angoscia. Trattavo mia madre come una bambina. La sgridavo come una bambina. Quella non era la mamma che ci aveva cresciute”.



DEMI MOORE E LA DIPENDENZA DALL’ALCOL

Era stata proprio Demi Moore a mettersi a nudo raccontando la sua difficoltà a venire fuori da un incubo apparentemente senza fine:”Non avevo più una carriera, nessuna relazione stabile, ero in fondo al tunnel”. Anche la sorella maggiore di Talullah, Rumer, primogenita di Bruce Willis e Demi Moore, ha confermato: “Era terribile”. L’attrice raccontò un aneddoto particolare che coinvolse la figlia:”Si spaventò. Pensò che potessi morire davanti a lei, vedendomi sul pavimento”. Nemmeno la secondogenita Scout ha potuto risparmiarsi questi terribili momenti ma ha compreso la debolezza della mamma Demi Moore ed è riuscita a perdonarla per ciò che ha fatto a sé stessa e di conseguenza a tutta la famiglia:”Cresciamo pensando che i nostri genitori siano degli dei dell’Olimpo. Ovviamente, diventando adulte, iniziamo a renderci conto di quanto i nostri genitori siano solo persone. E va bene così”.

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