DEMIRAL, SERATA A METÀ: I DUE GOL E L’ESULTANZA CRITICATISSIMA

Nel bene e nel male, Merih Demiral è stato il protagonista assoluto di Austria-Turchia. L’ex difensore di Sassuolo, Juventus e Atalanta ha realizzato la doppietta decisiva nel 2-1 per la Nazionale di Vincenzo-Montella. Tra l’altro, è stata la seconda doppietta della sua carriera dopo quella contro il Chievo quando vestiva la maglia del Sassuolo nel 2019.



Stavolta la doppia segnatura è valsa la qualificazione ai quarti di finale degli Europei dove la Turchia affronterà l’Olanda e successivamente, in caso di vittoria, la vincente tra Inghilterra e Svizzera. Detto ciò, c’è anche la parte negativa riguardo Demiral nel match di ieri sera.

DEMIRAL, IL SIGNIFICATO DELL’ESULTANZA DEI LUPI

Se calcisticamente ha dato spettacolo sia in fase difensiva che offensiva, Demiral ha raccolto molto critiche per un gesto finito immediatamente nel mirino della UEFA, come fu per Shaqiri e Xhaka nel 2018. Per esultare, il difensore ha mimato il gesto del lupo. Fin qui può sembrare tutto normale, se non fosse che in questo caso non si tratta dell’animale ma del partito “Lupi Grigi”, gruppo politico turco di estrema destra, ultra nazionalista e responsabile del genocidio degli armeni.

Il gesto è severamente vietato in Francia e in Austria mentre in Germania si sta lavorando da tempo per eliminarlo. Nancy Faeser, ministro degli interni tedesco, ha espressamente dichiarato che “Il simbolo degli estremisti di destra turchi non trova spazio nei nostri stadi”, aspettandosi inchieste e sanzioni da parte della UEFA dato che tutto ciò è inaccettabile.

DEMIRAL, LA SUA VERSIONE DOPO L’ACCADUTO

L’esultanza di Demiral è finita nell’occhio del ciclone, ma il difensore ha spiegato che non c’è alcun messaggio nascosto bensì un semplice segno che rappresenta il suo popolo. Inoltre, Demiral si è giustificato dicendo che molti tifosi hanno replicato il gesto sugli spalti.

I giornalisti turchi non sono rimasti in silenzio, anzi. Duzen Tekkal ha reso note le numerose minacce di morte ricevuto proprio dal partito che il difensore avrebbe portato sul campo di Lipsia con la sua esultanza, chiedendo che il giocatore venga messo fuori rosa per il resto della competizione.

A darle manforte è stato Dilman Abdulkader, suo collega, che ha paragonato questo gesto al saluto nazista, spiegando come quest’esultanza sia uno sfregio alle vittime. Insomma, clima tesissimo anche in Patria per un gesto che farà inevitabilmente discutere a lungo come quello di Arlind Sadiku qualche giorno fa sempre agli Europei.