Per demolire il Ponte Morandi si userà l’esplosivo e più di 2500 persone saranno evacuate: il piano definitivo per la demolizione è stato presentati ieri a Palazzo Tursi a Genova davanti alla Commissione Territorio e prevederà l’abbattimento del moncone est del vecchio viadotto, quello ancora rimasto in piedi dopo la tremenda tragedia del 14 agosto scorso. Le aziende atte alla demolizione hanno garantito che l’utilizzo della dinamite avverrà in maniera del tutto controllata e dopo aver ricevuto nei giorni scorsi tutti i via libera del caso, con tanto di prove in una cava vicino a Genova: come riporta oggi il Secolo XIX, «Quattro palazzi, i più centrali, saranno smantellati prima dell’abbattimento delle pile 10 e 11 e questi lavori saranno completati nel giro di una dozzina di giorni. Altri palazzi, invece, degli otto complessivi da demolire, per adesso resteranno al loro posto, fungendo da scudo laterale nel giorno dell’esplosione, che si conta di effettuare il 24 giugno». Saranno circa 2500 persone che nel raggio di sicurezza di 250 metri saranno evacuate per il tempo dell’operazione-esplosivo, ma potranno già rientrare nelle proprie case la sera stessa.
PONTE MORANDI, IL PIANO PER LA DEMOLIZIONE
L’impegno del team di demolizione del Ponte di Genova prevede due momenti fondamentali: il primo riguarda l’intervento con la dinamite che sarà piazzata sulle parti inferiori dei due monconi per far saltare il raddoppio degli stralli della pila 11, mentre in secondo luogo gli esperti dovranno anche prevedere tutta una rete di sicurezza e protezione per il territorio circostante. Barriere costruite sui palazzi ma non solo, reti anti polvere a cingere tutto il perimetro dove il Morandi sarà fatto saltare fino ad un muro d’acqua alto 45 metri e un tappeto-cuscinetto utilizzato per limitare le vibrazioni. Da ultimo, hanno spiegato ancora le aziende ieri in Comune a Genova, verrà costruita una parete in sabbia che proteggerà lo svincolo che congiunge l’A10 con l’A7. «Le analisi del rischio ci dicono che non sarebbe necessario evacuare ma per maggior cautela proporremo un’evacuazione molto ampia. Inoltre, riteniamo opportuno non avere persone all’aperto per un raggio di 100 metri all’aperto o in vicinanza di finestre non protette con scuri», ha spiegato in aula a Genova il capo progettista, Alberto Iacomussi, della società Ipe progetti. Come confermato anche nei giorni scorsi dallo stesso sindaco Bucci, ribadito ieri sera, l’intera operazione di demolizione avverrà in maniera ultimata il prossimo 24 giugno.