Da inizio anno 2023 sono ben 122 i casi di Dengue registrati in Italia, fra cui 10 confermati e notificati allo scorso 4 settembre. Tre di questi ultimi riguardano la provincia di Lodi, (non collegati fra di loro), uno a Roma e due in provincia di Latina. Si tratta comunque di pazienti che non presentano alcun sintomo grave e che risultano già essere guariti o comunque in via di miglioramento. Questo quanto emerge dal monitoraggio dell’istituto superiore di sanità, che si trova online attraverso la dashboard apposita Dengue, così come riferisce RaiNews.it.



“La situazione descritta è in linea con quanto atteso in questa stagione, considerando l’aumento dei viaggi internazionali dopo l’emergenza Covid-19 e le condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione delle zanzare Aedesalbopictus (o zanzara tigre) che possono trasmettere il virus Dengue”, rassicura comunque l’Iss, riferendosi appunto ai 122 casi registrati in tutto il Paese. Emanuele Nicastri, Direttore del Reparto di Malattie Infettive a Alta Intensità di Cura INMI Spallanzani di Roma, commenta: “Si tratta della malattia infettiva più comune in assoluto nelle aree tropicali- afferma- per cui è molto probabile che ci sia qualche caso di importazione anche nel nostro Paese” e “i casi autoctoni si verificano se la femmina della zanzara tigre punge un soggetto infetto rientrato da area endemica e diviene, quindi, potenziale vettore”.



DENGUE, 122 INFETTI IN ITALIA, NICASTI: “CASI GRAVI SONO RARI”

I casi gravi sono però davvero pochi, sottolinea Nicastri, e gli stessi “sono legati a una possibile, e in Italia rara, seconda infezione per la comparsa di un effetto paradosso degli anticorpi specifici. Sicuramente va prestata attenzione ai bambini piccoli e agli anziani dove la Dengue può avere un decorso più grave”. In tutti i casi in cui sono stati registrati casi di Dengue sono state realizzate misure di disinfestazione contro le zanzare, e inoltre sono state attivate tutte le misure preventive previste dal sistema sanitario nazionale.

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