Rischio Dengue in Italia, una circolare del Ministero della Salute vengono pubblicate le linee guida per le regioni, utili a potenziare il servizio di prevenzione e vigilanza dopo la conferma di nuovi 6 casi, accertati da Lombardia e Lazio di persone infettate nonostante non abbiano effettuato viaggi in zone endemiche. Sussiste quindi il rischio di contrarre il virus anche fuori dalle aree nelle quali c’è circolazione virale nota, e come sottolinea il Ministero: “Al momento non è possibile escludere il verificarsi di ulteriori casi autoctoni di dengue“, specialmente nelle stesse regioni nelle quali sono stati già segnalati i soggetti con positività.
Tutti i pazienti sono comunque in via di guarigione, ed in particolare la malattia, probabilmente autoctona, è stata resa nota ai servizi sanitari regionali nel mese di agosto, a partire dal giorno 3, quando il primo paziente, un uomo di 73 anni residente a Castiglione d’Adda, aveva segnalato sintomi sospetti di infezione con febbre alta, artralgia, mialgia, e rash cutaneo. Successivamente sono stati accertati altri 5 casi tra Lazio e Lombardia, l’ultimo il 28 agosto, tutti di persone con gli stessi sintomi, poi confermati tramite ricerca di positività per Dengue Virus al test PCR.
Dengue, 6 casi confermati in Italia: ecco quali sono i sintomi da tenere sotto controllo
Nel documento del Ministero vengono fornite alcune indicazioni per contrastare l’eventuale contagio di Dengue in Italia, tra persone che non sono state in zone a rischio. Sia per le regioni che per i pazienti vige l’obbligo di segnalare qualsiasi caso sospetto, in caso di presenza di sintomi compatibili con la malattia, e cioè febbre superiore a 39°, dolori articolari e rash cutanei. Si raccomanda a medici di base e ospedalieri di individuare tempestivamente le storie di viaggio nei paesi inseriti in elenco endemico, e di ricostruire gli spostamenti fino a 15 giorni prima dell’esordio dei primi segni clinici.
Inoltre le informazioni andranno inserite nella piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità di sorveglianza sulle malattie trasmesse da vettori , in base alle indicazioni ministeriali fornite tramite circolare “Sorveglianza e risposta delle arbovirosi, indicazioni generali“. I laboratori dovranno eseguire test appositi sui campioni sospetti ed in caso di conferma inviare i risultati dei positivi al virus al Centro di Referenza Nazionale per la diagnosi delle malattie esotiche degli animali (CESME) presso l’IZS di Teramo.