Venerdì è stata resa pubblica la notizia di un caso sospetto di dengue in Lombardia, più precisamente a Castiglione d’Adda, in provincia di Lodi, il virus trasmesso dal morso delle zanzare Aedes, note all’immaginario collettivo con il nome di “tigre” per via della loro particolare colorazione. Il paziente infetto, un uomo di 77 anni, sarebbe attualmente in buone condizioni di salute, ma comunque ricoverato all’ospedale di Crema.



Per contrastare l’eventuale e possibile avanzamento autoctono della dengue, che potrebbe creare diversi problemi alla sanità pubblica, il sindaco di Castiglione d’Adda, Costantino Pescatori, ha preso tutta una serie di misure eccezionali. I cittadini del comune lodigiano nelle prossime settimane dovranno fare i conti con alcuni divieti e prescrizioni. Le strade, per esempio, saranno disinfettate e sanificate quotidianamente, così come saranno interrotte le donazioni di sangue. I cittadini di Castiglione d’Adda, per contrastare la dengue, non potranno più raccogliere l’acqua piovana o stagnante neanche in ambienti privati, così come dovranno tenere sgomberi i cortili dai rifiuti e dalle erbacce.



Bassetti: “I virus sono cambiati, la dengue potrebbe diventare autoctona”

Insomma, l’allarme per la dengue a Castiglione d’Adda ha aperto tutta una nuova serie di dubbi sui possibili virus precedentemente lontani da noi ma che diventano sempre più vicini. Secondo il virologo Matteo Bassetti, citato dal quotidiano Libero, “la trasmissione autoctona appare possibile, poiché sappiamo bene che il veicolo è la zanzara tigre” presente sempre più in maggiori quantità “grazie ai cambi climatici”.

Alcune malattie, avverte ancora Bassetti, “non devono essere più pensate soltanto di alcune aree del mondo“. Conclusioni a cui è arrivato anche il collega Fabrizio Pregliasco, che sottolinea come il virus “è già presente da un po’ di tempo con casi autoctoni“, ma nell’ultimo anno sono complessivamente aumentati, ed anche se in larga parte sembrano essere ancora veicolati da viaggi all’estero, non si può escludere automaticamente l’ipotesi che siano autoctoni. “Va rilanciata l’attenzione“, conclude Pregliasco parlando della dengue, perché in futuro è previsto un aumento dei casi, dovuto ad un interscambio tra le infezioni proprio a causa di quelle zanzare sempre più diffuse in Italia.