Anche per la Cassazione ci sono “numerose ombre nella tragica fine” di Denis Bergamini. Lo mette nero su bianco la Suprema Corte, che si è occupata della vicenda nell’ambito di un processo per diffamazione nei confronti di un giornalista che aveva definito “pavido” e “incapace di indagare seriamente” il pg Giacomantonio. Nel frattempo, è in corso il processo di primo grado all’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, che è accusata di omicidio volontario. Gli ermellini, “pur prendendo atto che la tragica vicenda ha avuto dinamiche di accertamento plurime“, definite “a volte confuse“, sottolineano che “comunque non è stata ancora definitivamente chiarita“.



Quindi, non può esservi dubbi sul fatto che il pg abbia subito “attacchi alla sua reputazione” poiché accusato di aver operato “in favore di Isabella Internò“, che sarebbe colei la quale “sin dalle fasi iniziali della vicenda investigativa successiva alla morte di Denis Bergamini, era stata ritenuta implicata nei fatti da chi non ha creduto mai alla tesi del suicidio“. La Cassazione ha ricordato che fu proprio il procuratore Giacomantonio, nel 2011, a chiedere al gip la riapertura delle indagini e a svolgere poi una “diffusa e articolata istruttoria“, avvalendosi di molti consulenti tecnici e svolgendo molteplici audizioni di persone informate dei fatti, “in vista di un evidente obiettivo di fare luce sul controverso caso giudiziario“.



MORTE DENIS BERGAMINI, CASSAZIONE DIFENDE PG MA…

La Cassazione ha evidenziato che la stessa richiesta di archiviazione è motivata con “ampie ragioni” snodate in 73 pagine di provvedimento, nelle quali si dava conto delle indagini effettuate. Quindi, per la Suprema Corte non fu una decisione superficiale, “o peggio, deviata da una qualche parzialità“. Nella sentenza 44384 gli ermellini precisano che “non è fuori contesto evidenziare come la vicenda sia datata, e così le indagini iniziali, trent’anni prima dell’insediamento del magistrato alla guida della Procura di Castrovillari“. La Cassazione ha fatto ovviamente presente che non era quella la sede per fare luce sulle numerose ombre che avvolgono la vicenda della morte di Denis Bergamini, infatti ha ricordato che è in corso davanti alla Corte d’Assise di Cosenza un processo che vede imputata proprio Isabella Internò per il reato di omicidio. Ma “tacciare” il pg Giacomantonio di “forte opacità nello svolgimento delle sue funzioni e senza alcun nesso di veridicità soprattutto circa l’esistenza di collegamenti con la Internò, travalica i limiti della critica giornalistica lecita“. La Suprema Corte ha sottolineano che non si può “accusare un magistrato di voler ‘insabbiare’ un caso di possibile omicidio senza alcuna effettiva, concreta verifica riguardo al suo coinvolgimento in un simile, illecito progetto“.

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