Morte di Denis Bergamini, dopo anni di inchiesta il caso che era stato archiviato come suicidio, si è concluso con la condanna alla ex fidanzata Isabella Internò, accusata di essere stata in realtà la mandante dell’omicidio compiuto da complici che al momento restano ignoti. Della storia del calciatore del Cosenza, scomparso nel 1989, se ne è occupata anche la trasmissione Chi l’ha visto?, Che in molte puntate ha raccolto le testimonianze dei familiari di Denis, che da sempre hanno cercato di far luce sulla vicenda, chiedendo giustizia proprio perchè non avevano mai creduto alla tesi del suicidio.



Una verità che però è emersa solo 35 anni dopo, quando la Corte d’Assise di Cosenza ha stabilito la colpevolezza della donna, che secondo la ricostruzione, avrebbe organizzato il delitto per vendetta a causa del mancato matrimonio, fortemente voluto dalla 20enne per riparare al “danno d’onore” dopo essere rimasta incinta. Nonostante le evidenze però la donna ancora oggi si dichiara innocente. Era stata proprio lei dopo la morte del calciatore a confermare che si fosse tolto la vita volontariamente testimoniando: “L’ho visto andare a schiantarsi contro un camion“.



La storia tra Isabella Internò e Denis Bergamini, lei lo accusò di averla costretta ad abortire

Isabella Internò aveva solo 16 anni quando iniziò la relazione con Denis Bergamini in concomitanza con il trasferimento del calciatore al Cosenza. Un rapporto che come confermarono familiari e amici però, non era del tutto sano e con frequenti episodi di liti e discussioni. Lei stessa dichiarò di non sapere esattamente se si trattasse di un fidanzamento ufficiale o meno, a causa del fatto che spesso si lasciavano e poi si riprendevano. D’altronde anche la famiglia di Bergamini disse di non conoscerla per nulla perchè il ragazzo non ne parlava quasi mai. Il padre inoltre affermò in seguito in una intervista di non aver mai nutrito molta simpatia nei confronti della ragazza aggiungendo anche: “Questa storia non mi piaceva“.



Nel 1987 però accade quello che viene oggi ritenuto il movente dell’omicidio, Isabella rimane incinta. La ragazza però decise di abortire, scelta che venne confermata dalla sorella di Denis che era a conoscenza del fatto, e che raccontò di averla anche accompagnata dal ginecologo che però stabilì che non era possibile procedere in quanto la gravidanza era arrivata al quinto mese. Anche lo stesso Denis a quanto pare sarebbe stato pronto a riconoscere il figlio e invitò la fidanzata a tenere il bambino. Nonostante questo, la Internò partì per Londra dove effettuò l’interruzione di gravidanza, salvo poi dichiarare pubblicamente dopo la morte del calciatore, che in realtà era stato lui a costringerla.

Come è morto Denis Bergamini, il ritrovamento del corpo e l’autopsia che smentì l’ipotesi di suicidio

La relazione tra Denis Bergamini e Isabella Internò proseguì tra alti e bassi anche dopo l’interruzione di gravidanza, tuttavia, come conferma la famiglia del calciatore, tra i due si era creata una profonda spaccatura. A novembre del 1988 i due si lasciano definitivamente, ma a quanto pare non senza rancore visto che, stando a quanto stabilito dall’inchiesta, la ragazza che non aveva accettato di essere stata abbandonata decise di pagare due persone, che risultano tuttora ricercate, per porre fine alla vita dell’ex fidanzato.

Sabato 18 novembre del 1988, viene trovato il corpo di Denis Bergamini, disteso sull’asfalto della strada statale 106 Jonica, apparentemente deceduto dopo essere stato investito da un camion. Poco prima aveva avuto un appuntamento con la ex su una piazzola di sosta, e lei stessa dichiarò di averlo visto buttarsi sotto al veicolo per suicidarsi. La dinamica dell’incidente però presentava molti punti oscuri sui quali la famiglia e i compagni di squadra del calciatore si concentrarono per cercare la verità. Dall’autopsia infatti emerse poi che il ragazzo era morto per asfissia, dovuta probabilmente ad una compressione sulla gola con un sacchetto di plastica o una sciarpa. Dettaglio che portò all’apertura dell’indagine poi conclusa il 1 ottobre 2024 con l’arresto e la condanna a 16 anni per Isabella Internò.