La morte di Denis Bergamini al centro della puntata di questa sera, mercoledì 17 luglio 2019, di Chi l’ha visto? Un caso che risale al lontano 18 novembre 1989 e che non ha mai trovato una soluzione: Donato, detto Denis, era uno dei calciatori più amati del Cosenza e la sua morte ha sconvolto l’opinione pubblica. Di ruolo centrocampista, il giocatore nato ad Argenta fu protagonista nella promozione in Serie B dei rossoblu ma fu la sua controversa scomparsa a dargli fama postuma. Inizialmente, infatti, il suo decesso fu attribuito a un suicidio: il suo corpo senza vita, intatto e con i capelli pettinati, venne rinvenuto sulla Statale 106, nei pressi di una località sul mar Ionio. Secondo la prima inchiesta si sarebbe suicidato, secondo l’indagine successiva forse era in fin di vita quando il camion lo investì, ma non vi erano elementi sufficienti per andare avanti. La svolta arriva nel 2017, con il nuovo procuratore di Castrovillari che riaprì le indagini e dispose la riesumazione della salma per effettuare l’autopsia.
DENIS BERGAMINI, A UN PASSO DALLA VERITA’
L’autopsia confermò la tesi della famiglia: Denis Bergamini non si è suicidato gettandosi sotto un camion, come invece sostenuto dalla ex fidanzata Isabella Internò. L’esito dell’esame autoptico parlò di un omicidio, con il calciatore ucciso con una sciarpa e successivamente gettato sotto il camion per inscenare il suicidio. Dopo 30 anni, dunque, la svolta sul caso con la Procura di Castrovillari che ha chiuso le indagini: tre gli indagati, ovvero l’ex fidanzata Isabella Internò, l’attuale marito e l’autista del camion. Ma, secondo quanto riportato da La vita in diretta, il numero delle persone indagate sarebbe aumentato. L’ipotesi di reato è omicidio premeditato: il/i killer avrebbero ucciso Bergamini per poi adagiarlo sull’asfalto della Statale 106 dove è stato travolto dal camion. Una vittoria per la famiglia dell’ex giocatore, che non ha mai smesso di credere nella giustizia e che ora aspetta l’esatta verità dei fatti su quel tragico 18 novembre 1989.
DENIS BERGAMINI, DA CHIARIRE IL MOVENTE
«Denis lo hanno ammazzato, non si è suicidato: non ci ho mai creduto», aveva affermato senza remore il padre Domizio Bergamini, con la sorella Donata in prima linea per chiedere giustizia per il fratello Denis: «Non ho mai creduto al suicidio, non c’erano motivi e non c’erano segni. Il cadavere diceva tutto tranne quello. Di suicidio ha parlato solo l’unica testimone oculare», le sue parole in una recente intervista ai microfoni de La vita in diretta. Non resta che attendere gli sviluppi del caso, con la Procura di Castrovillari che è giunta al termine di una lunga e complessa attività investigativa. Decisivo l’esame autoptico dopo la riesumazione, che ha appurato come diversi elementi non collimavano con l’ipotesi del suicidio, ritenuta invece valida nelle due precedenti inchieste poi archiviate. Resta da chiarire soprattutto il motivo di questo terribile omicidio, anche se la famiglia di Denis ha le idee ben chiare…