La polizia giudiziaria di Castrovillari ha ripercorso l’intera vicenda legata alla morte di Denis Bergamini, il centrocampista del Cosenza trovato morto il 18 novembre 1989 sotto le ruote di un camion, sulla Statale 106. Non si sarebbe trattato di un incidente nè di un suicidio ma di un omicidio. E’ quanto si legge nell’informativa di 1700 pagine nella quale si ribadisce l’estrema gelosia ossessiva dell’allora ex fidanzata, Isabella Internò, l’unica persona iscritta nel registro degli indagati dopo 31 anni dal delitto. “Ricorreva a forme di controllo continue e asfissianti, tipo quella di nascondersi per spiare Denis quando rientrava a casa, di annusare i vestiti per accertarsi di eventuali profumi di altre donne, di sottoporlo a perquisizioni” si legge, come riferisce La Stampa.
Secondo quanto trapelato dall’inchiesta, Denis sarebbe stato ucciso proprio per via di quell’amore finito in malo modo ma il suo sarebbe stato un omicidio deciso in famiglia anche alla luce di un aborto che l’aveva “disonorata”. Bergamini sarebbe stato attirato in una trappola proprio con la scusa di parlare di questo argomento. Secondo la ricostruzione fu quindi soffocato con un sacchetto per inscenare un suicidio proprio nel luogo dove fu trovato dal camionista. “Si ritiene che i genitori della Internò fossero a conoscenza del piano criminoso della figlia, ma la loro partecipazione non può essere ritenuta una mera connivenza passiva”, scrive la procura di Castrovillari. Ed anche in merito agli altri presunti complici, sarebbero da rintracciare nella famiglia della Internò.
DENIS BERGAMINI, LA RICOSTRUZIONE DELLA PROCURA: “FU OMICIDIO”
Ben tre inchieste sulla morte di Denis Bergamini sono state archiviate e solo ora una persona risulta accusata del suo omicidio volontario in concorso con ignoti. Si tratta di Isabella Internò che il gup dovrà ora decidere se rinviare o meno a giudizio. La donna non ha mai commentato le indagini e così il suo legale, l’avvocato Angelo Pugliese. Sono in tanti però, in questi anni, a non aver mai creduto alla tesi del suicidio, a partire dall’allenatore Gianni Di Marzio: “Personalmente ho sempre manifestato la mia idea completamente differente dall’ipotesi del suicidio di Denis”. La storia tra Denis e la Internò era iniziata dopo il suo arrivo in Calabria nell’estate 1985 dopo le presentazioni del portiere Luigi Simoni. Tra i due tanti i litigi ed i tentativi di ridare un’altra possibilità a quella storia tormentata. Nell’aprile 1989 con un biglietto Bergamini tentava di mettere definitivamente fine alla loro relazione. Da qui la folle gelosia della donna che emerge anche dalle carte degli inquirenti: “Avrebbe preferito vederlo morto piuttosto che saperlo di un’altra”. La sorella del calciatore, Donata Bergamini, ha sempre lottato per la verità: “Siamo stati talmente ingannati, presi in giro. È stato faticoso arrivare qui. Eppure tutto era chiaro fin dall’inizio”.