DENIS BERGAMINI, NUOVA SVOLTA SULLA SUA MORTE
Il nuovo colpo di scena nel caso relativo alla morte di Denis Bergamini arriva dalle motivazioni della sentenza di primo grado, processo che si è concluso con la condanna a 16 anni dell’ex fidanzata Isabella Internò. Per la Corte di Assise del tribunale di Cosenza, la donna non agì da sola e tra quelli ignoti con cui avrebbe commesso l’omicidio volontario aggravato potrebbe esserci il cugino, che ora è indagato. Infatti, gli atti sono passati alla procura di Castrovillari, che indagherà Roberto Internò per concorso in omicidio volontario.
Il suo nome è spuntato in un’intercettazione ambientale: ebbe un colloquio acceso con la moglie nel 2019 in vista della deposizione che la donna avrebbe dovuto rendere in aula, dopo quella resa agli inquirenti. “Bergamini dovrebbe farti a pezzi come hai fatto con lui, vigliacco bastar*o“, la frase inequivocabile di Michelina Mazzuca. Quest’ultima figura tra le persone per le quali gli atti sono stati restituiti al pm per falsa testimonianza.
Ci sono altri familiari di Isabella Internò, finiti nel mirino per le contraddizioni emerse in merito alla ricostruzione della cena di famiglia organizzata a Rende la sera in cui Denis Bergamini fu ucciso e che sarebbe stata usata come alibi da alcuni parenti sospettati di aver avuto un ruolo attivo in questa vicenda. C’è poi anche l’autista del camion che investì il corpo del calciatore, dopo la quarta versione diversa fornita sull’accaduto.
“OMICIDIO DENIS BERGAMINI PER VENDETTA”
Le carte delle motivazioni depositate rivelano poi che l’omicidio di Denis Bergamini fu pianificato in maniera fredda e per vendetta. Si tratta di oltre 500 pagine in cui i giudici ricostruiscono l’omicidio del centrocampista del Cosenza, che all’epoca aveva 27 anni. Il suo corpo senza vita venne trovato nell’89 sotto un camion a Roseto Capo Spulico, e inizialmente si parlò di suicidio. In realtà, era una messinscena per coprire l’omicidio. I giudici paragonano gli indizi alle tessere di un puzzle che mostra inequivocabilmente la colpevolezza dell’ex fidanzata del calciatore.
Un delitto d’onore, pianificato perché Denis Bergamini si rifiutò di sposarla e dovette abortire dopo essere rimasta incinta. Ma, appunto, non agì da sola. Al momento le persone con cui ha commesso l’omicidio non sono note, ma emerge appunto il nome del cugino indagato per concorso. Dopo la pubblicazione delle motivazioni, è intervenuta la sorella del calciatore, che si è sempre battuta insieme alla sua famiglia per arrivare alla verità sulla morte di Denis Bergamini.
“La terrei in carcere fino a quando non dice la verità su tutto e tutti“, ha dichiarato Donata Bergamini al Resto del Carlino. Per quanto riguarda il cugino della Internò, ha affermato di aspettarsi che la procura di Castrovillari faccia chiarezza: “La Internò da sola non può avere fatto tutto“.