Cosa è successo davvero a Denis Bergamini? Il calciatore del Cosenza, morto nel 1989 a Roseto Capo Spulico, non si è suicidato: la famiglia non ha mai creduto al gesto volontario del ragazzo, che era in auto in compagnia della sua ex fidanzata, Isabella. Il calciatore fu trovato morto sulla strada statale 106 Jonica. Secondo la versione della ex compagna, Bergamini si sarebbe buttato tra le ruote di un camion che l’avrebbe trascinato per 59 metri. L’autopsia svolta nel 2017 ha svelato però un’altra verità: il ragazzo sarebbe stato ucciso con una sciarpa e poi gettato sotto il camion per inscenare il suicidio



La sorella, Donata, dopo essere uscita dall’Aula della Corte d’Assise a Cosenza, dove si svolge il processo a distanza di più di trent’anni, rivela ai microfoni di Quarto Grado: “Io aspettavo questa udienza da tempo, la voglio dedicare a mio papà. È stato molto doloroso per me ripercorrere quei giorni dove non è stata scritta la verità. Devo dire che oltre al dolore di una perdita così importante, c’è un altro dolore grande che ha portato me e la mia famiglia all’ergastolo per quel magistrato che non ha voluto scrivere la verità“.



Denis Bergamini, la sorella: “Isabella mi disse…”

Carmelo Abbate, presente in studio, commenta: “Denis Bergamini “è stato suicidato”. È stato ucciso con responsabilità pesantissime da parte di rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura. Non dovute a imperizia e mancanza di determinazione ma nel nascondere quello che è successo. Il corpo viene trascinato dal camion per 59 metri e il brigadiere dice che sono integri i vestiti. Il camion non viene neanche ispezionato. Al camionista viene detto ‘Sali pure e vattene a casa’”. Donata, nel corso dell’udienza, ha sottolineato: “Isabella mi ha detto “Prima di morire Denis mi ha detto: ‘Ti lascio il mio ricordo ma non il mio corpo’””.

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