OMICIDIO DENIS BERGAMINI, ISABELLA INTERNÒ VERSO SENTENZA
Tra le persone presenti in aula nell’ultima udienza per l’omicidio di Denis Bergamini c’era anche la sorella Donata, che ha assistito alla richiesta di condanna di 23 anni per Isabella Internò, l’ex fidanzata del fratello. In attesa della sentenza, prevista l’1 ottobre, parla la sorella del centrocampista del Cosenza, trovato morto lungo la SS 106 Jonica, a Roseto Capo Spulico, ben 35 anni fa. In tutti questi anni la verità non è mai stata così vicina, ma è sempre stata chiara per la famiglia Bergamini: «Noi l’abbiamo vista fino dalle prime ore. Purtroppo però chi avrebbe dovuto perseguirla non lo ha fatto».
La sorella di Bergamini ne parla al Corriere della Sera, spiegando di aspettarsi delle scuse dalla Internò: «Ha distrutto la vita mia e di tutta la mia famiglia costringendoci a un ergastolo giudiziario che ha assorbito tutte le nostre vite». Per quanto riguarda la richiesta dell’accusa, non condivide il riconoscimento di un cambiamento negli anni che lei non ha mai riscontrato, per il quale è stato chiesto che le vengano concesse le attenuanti generiche.
«La signora Isabella ha addirittura fatto la vittima anche in questo processo, lamentandosi di essere stata sottoposta a una gogna mediatica». Per Donata Bergamini è il colmo che colei che avrebbe ucciso il fratello si erge a vittima: «Non glielo ha ordinato il dottore di uccidere mio fratello Denis per poi depistare le indagini costringendoci a tutto questo».
“DENIS BERGAMINI UCCISO CON SPIETATA LUCIDITÀ”
Se dipendesse dalla famiglia Bergamini, l’ex fidanzata Isabella Internò dovrebbe avere l’ergastolo, visto che ritengono che abbia ucciso il calciatore «con spietata lucidità». Invece, lei era sopraffatta dallo sconforto dopo la seconda archiviazione, mentre l’avvocato Fabio Anselmo ha sempre creduto nella possibilità di dare giustizia a Denis Bergamini, convincendo la famiglia a non arrendersi.
Ma la sorella ringrazia anche la procura per le indagini svolte «in modo mirabile». Nel frattempo, il padre Domizio non c’è più: se ci fosse ancora gli direbbe che Denis non si è suicidato e ora lo hanno dimostrato. Infine, nell’intervista rivela quale sarà la prima cosa che farà dopo la sentenza, a prescindere dal verdetto: si recherà proprio dove è morto il fratello. «Il mio cuore è lì».