Alcuni nomi noti del calcio italiano degli anni ’80 e ’90 hanno testimoniato alla Corte di assise del tribunale di Cosenza nel processo sulla morte di Denis Bergamini. Tra questi Gianfranco Zola e Michele Padovano. La loro deposizione si è resa necessaria dopo che l’ex collaboratore di giustizia Pietro Pugliese, testimone della difesa dell’unica imputata Isabella Internò, li ha chiamati in causa alcune settimane fa. Come ricostruito dalla Gazzetta del Sud, l’ex camorrista, che non rientra più nel programma di protezione riservato ai pentiti, ritiene che l’omicidio dell’ex calciatore del Cosenza, trovato morto sull’asfalto della Statale 106 a Roseto Capo Spulico il 18 novembre 1989, sia conseguenza di una decisione presa all’epoca dalla criminalità organizzata nella gestione delle scommesse illegali sulle partite di calcio.



Pietro Pugliese ha tirato in ballo come persone a conoscenza di questo contesto disdicevole i giornalisti Rai Roberto Scardova e Fabrizio Feo, e i calciatori Gianfranco Zola, Michele Padovano e Ciro Muro. Nello specifico, ha raccontato di aver ricevuto dall’ex boss Nicola Abruzzese, con cui era detenuto a Castrovillari, e dai vari calciatori e giornalisti citati, informazioni sul movente dell’omicidio di Denis Bergamini, da attribuire al mondo del calcioscommesse e del traffico di droga. Ma l’esito delle audizioni nell’udienza dell’8 aprile è stato scontato, visto che tutte le persone citate lo hanno smentito, in quanto hanno riferito di non conoscerlo e quindi non aver mai parlato con lui.



MORTE BERGAMINI LEGATA AL CALCIOSCOMMESSE? L’EX PENTITO SMENTITO DA TRE CALCIATORI

Gianfranco Zola ha dichiarato in aula di non ricordare «assolutamente» alcuna conversazione e ha escluso di aver parlato di Denis Bergamini. «Io non lo conoscevo neanche, credo di averlo affrontato da avversario quando ero alla Torres ma della sua storia personale non sapevo nulla», le parole riportate dal Corriere. Lapidario è stato Michele Padovano, che era stato sentito già nel 2022: «Non conosco questo Pietro Pugliese e quello che afferma è tutto falso». Ciro Muro, invece, conobbe Bergamini per pochi mesi: «Pugliese non lo conosco e non ho mai parlato con lui della morte di Denis, anche perché non conosco particolari sulla sua morte e nemmeno ho mai avuto confidenze in merito». Scardova, che è stato giornalista della Rai fino al 2011, ha spiegato di aver «parlato con un signore campano che diceva di essere del Napoli Calcio e che diceva di volermi parlare del coinvolgimento di Maradona in un giro di droga. Mi voleva raccontare situazioni che erano tutte da verificare e alle quali non diedi seguito, ma non ricordo assolutamente che mi parlò anche di Bergamini».



L’altro giornalista, Feo, ha smentito di aver incontrato Pietro Pugliese: «So chi è perché ha tentato più volte di contattarmi in redazione, voleva che mi occupassi di cose che lui poteva sapere. Escludo categoricamente di averlo incontrato e che mi abbia mai parlato della vicenda Bergamini». Anche l’ex boss Nicola Abruzzese smentisce Pugliese: «Forse, ma non me lo ricordo. La morte di Bergamini? Io non so nulla di questa storia. Bergamini non so neanche chi sia». Dunque, la testimonianza di Pugliese non ha trovato alcun riscontro. La prossima udienza è prevista il prossimo 7 maggio: saranno sentiti Gianluca Tiesi, cognato di Isabella Internò, e Liliana Innamorato, consulente tecnico della difesa.