Denis Mukwege il Premio Nobel per la Pace ospite della nuova puntata di “Che tempo che fa“, il talks show condotto da Fabio Fazio in prima serata su Rai2. Conosciuto come il “medico che ripara le donne”, Mukwege è un medico ginecologo e ostetrico esperto a livello mondiale nella cura dei danni fisici causati da stupro. Una carriera che l’ha portato a curare più di 50 mila donne presso il Panzi Ospedale fondato nel 1998 a Bukavu. Intervistato da TPI il Premio Nobel ha raccontato: “le mie pazienti sono come un fazzoletto strappato: si devono riprendere i fili e riallacciarli uno ad uno”. Denis ad un certo punto della sua vita e dopo aver curato tantissime donne ha deciso di dedicare la sua vita alle donne vittime di abuso e violenze diventando una vera celebrità della Repubblica Democratica del Congo. Un lavoro non facile, visto che il ginecologo si è trovato a dover curare anche bambine vittime di abusi in alcuni casi davvero assurdi come quando ha curato una paziente che non era neppure più in grado di poter trattenere urina e feci. “Compiere un atto del genere non ha nulla a che fare col desiderio sessuale” – ha commentato il Premio Nobile – sottolineando – “è sete di distruzione. Gli stupri non distruggono soltanto loro, ma l’intera società. Le vittime sono considerate colpevoli dai mariti, vengono allontanate, costrette all’isolamento dal resto della comunità”.



Denis Mukwege: “le donne hanno bisogno di essere rispettate”

L’impegno, il coraggio e la dedizione di Denis Mukwege nella difesa delle donne vittime di abusi lo hanno portato a ricevere due importantissimi riconoscimenti: nel 2008 il Premio dei diritti umani delle Nazioni Unite, nel 2014 il Premio Sakharov per la libertà di pensiero seguito nel 2018 dal Premio Nobel per la Pace. Intervistato da VaticanNews, il Premio Nobel ha dichiarato: “sono medico ginecologo, ostetrico. Lavoro molto, eseguo molti interventi chirurgici. Ma da più di otto anni, dopo aver “vissuto” in sala operatoria dove curavo le madri, le loro figlie e ho iniziato a curare i loro bambini… Tutto questo non è accettabile per me”. Ad un certo punto della sua vita ha deciso di difendere le donne non solo da una sala operatoria, ma anche in giro per il mondo lanciando appelli e messaggi alla popolazione internazionale. “Ho lasciato la sala operatoria per cercare semplicemente di sensibilizzare il mondo su ciò che succede nella Repubblica Democratica del Congo” – ha precisato il medico – “si deve fare in modo che la gente non dimentichi che questo Paese è martirizzato da più di 20 anni! Questo Paese ha perso più di sei milioni di persone, spesso a causa di massacri, della fame o dell’assenza di cure… Ma sei milioni di persone è un numero enorme! E ci sono centinaia di migliaia di donne che hanno subito violenza. Penso che sia necessario rendersi conto che questa situazione è molto grave”.



Denis Mukwege: “dopo il Premio Nobel…”

La consegna del Premio Nobel per la Pace nel 2018 ha spinto Denis Mukwege ad amplificare la risonanza dei suoi messaggi come ha sottolineato durante un’intervista rilasciata a VaticanNews: “prima passavo il 25 percento del mio tempo per cercare di far sapere al mondo ciò che accade qui ma oggi, con il Premio Nobel, passo un po’ più del 50 percento del mio tempo a lanciare appelli”. La speranza del medico è quello di poter vivere al più presto in un paese sereno: “penso che sarà un breve periodo, ma spero tanto che insieme i congolesi con tutti i loro amici e le persone che pregano e agiscono per noi, un giorno potremo dire finalmente che il Congo è un Paese in pace, dove i bambini possono crescere senza aver paura della morte, senza aver paura di non poter andare a scuola”.

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