Dov’è Denise Pipitone? A distanza di quasi venti anni dalla scomparsa della bambina, avvenuta il 1° settembre del 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, non è stata ancora trovata una risposta. La speranza che sia ancora viva è concreta per la famiglia, ma in merito a ciò non si hanno certezze. Le piste su cui gli inquirenti, in questo ampio arco di tempo, hanno indagato sono tante, seppure nessuna abbia portato ad un punto di svolta.



Dalla pista rom a quella familiare e non solo. La drammatica storia di Denise Pipitone ha periodicamente assunto anche dei contorni internazionali, complice la possibilità che la piccola, che al momento della scomparsa aveva poco meno di quattro anni, sia stata rapita e trasportata all’estero. Le segnalazioni in tal senso sono state tante, dalla Russia al Messico, ma nessuna di queste si è concretizzata. Il caso così resta tuttora un mistero.



Denise Pipitone, dov’è la bimba scomparsa nel 2004? La pista familiare

Le prime indagini portate avanti sulla scomparsa di Denise Pipitone si sono concentrate sulla famiglia di Pietro Pulizzi, il padre naturale della bambina che in quel periodo intratteneva una storia extra-coniugale con Piera Maggio. L’ipotesi è che la ex moglie Anna Corona e la figlia maggiore Jessica dell’uomo si fossero volute vendicare della sua amante, sottraendole la piccola e consegnandola a persone mai identificate. Le indagini però non hanno mai trovato conferme relativamente al fatto che le mandanti o le autrici del rapimento fossero proprio loro.



La posizione di Anna Corona è stata archiviata e Jessica Pulizzi, dopo essere finita a processo nel 2017 con l’accusa di concorso nel sequestro della sorellastra, è stata definitivamente assolta. La magistratura dunque non ha individuato nelle due donne le colpevoli del misterioso caso di sparizione, seppure i loro nomi tornino ancora di recente alla ribalta.

Denise Pipitone, la pista rom e gli avvistamenti internazionali

Secondo un’altra pista, Denise Pipitone dopo la sua scomparsa sarebbe finita tra le mani di alcuni rom, che l’avrebbero portata all’estero. La teoria ha a suo sostegno un video, registrato a Milano da una guardia giurata in servizio, in cui una bambina con un cappuccio in testa guarda in direzione di una donna – indicata dal testimone proprio come parte di un gruppo di rom – che la chiama “Danàs” e le chiede: “Dove mi porti?”. L’uomo però non fermò le due.

È proprio sulla base della possibilità che la piccola sia stata illegalmente espatriata che in questi anni sono arrivate diverse segnalazioni di avvistamenti internazionali. Nel 2008 una infermiera italiana in vacanza in Grecia segnalò una bambina somigliante a Denise Pipitone che era in compagnia di una donna albanese: la piccola parlava italiano, mentre quest’ultima no. Gli inquirenti approfondirono, ma il test del Dna confermò che erano madre e figlia. Lo scorso anno una ventenne russa Olesya Rostova, partecipando ad una trasmissione televisiva, rivelò di essere stata rapita da piccola da un gruppo rom. Il gruppo sanguigno però non era compatibile con quello di Denise. Anche in Tunisia e in Messico sono state recentemente segnalate delle ragazze somiglianti.