Da anni ci chiediamo che fine abbia fatto Denis Pipitone, alla ricerca della verità sul mistero della scomparsa della bambina di 4 anni da Mazara del Vallo. Tante sono le piste seguite, nessuna ha finora dato riscontri. Il sospetto è che forse non tutte sono state seguite approfonditamente. Come quella che porta in Valtellina, che a Ore 14 viene definita la più «plausibile». Risale all’aprile del 2005 e la chiave di tutto potrebbe essere una ragazza kosovara, all’epoca poco più che ventenne e che ora potrebbe averne 35, Gijlia, la quale avrebbe mostrato ad una signora egiziana, Susanna, la foto di una bambina, Danas, e della sua presunta madre, tale Shakira. Una bambina che somiglia a Denise Pipitone, con una cicatrice sulla guancia e che parlava italiano, pur essendo in una comunità kosovara. Il riferimento è all’immagine ripresa da una guardia giurata di Milano.



Di Gijlia però ora non c’è traccia: i parenti sarebbero tutti andati in Germania da cinque anni. Ma tale Shakira aveva parenti e conoscenti in Valtellina, tra Castione e dintorni, ed è lì che è tornato il programma di Milo Infante. L’avvocato Giacomo Frazzitta ha confermato che sta seguendo tale pista: «Stiamo cercando la bambina di Milano. Se non fosse stata Denise, non riesco a capire il motivo per il quale non si fa trovare, ma non sappiamo se è lei. Non riusciamo a rintracciarla. Le verifiche comunque andavano fatte all’epoca, quando arriva la segnalazione, questa indagine è rimasta monca».



DENISE PIPITONE E LA PISTA VALTELLINESE

Il legale di Piera Maggio a Ore 14 non risparmia critiche alle autorità giudiziarie: «Noi abbiamo trovato altri filoni che stiamo seguendo. Evidentemente il ricercare e studiare un fascicolo attentamente è un dovere civico della procura, che noi ci auguriamo stiano facendo. Noi non possiamo saperlo. Abbiamo un patrimonio di informazioni inserito in un database di oltre 100mila pagine e quello dobbiamo analizzare. Se la strada della signora Corona non ha portato a nulla, cerchiamo altre che sono inserite nel fascicolo». Anche la criminologa Roberta Bruzzone è critica: «Quella poteva essere la pista decisiva. Quella bambina ha tutte le caratteristiche coerenti con la Denise dell’epoca. Questa modalità insistente e decisa di impedire di entrare in contatto con lei, mi fa pensare che fosse una pista realistica, forse l’unica pista realistica di tutti questi anni». Ore 14 è riuscita a parlare con il cugino: «Adesso è sposata e ha dei figli, ha una trentina d’anni. Non ha Facebook, da noi non si usa tanto, le ragazze no. Non avrà nemmeno il cellulare. Da quel che ho capito io mio zio aveva sposato una donna, poi si sono lasciati e la figlia di questa donna qua non l’hanno più ritrovata». In quegli anni si sono perse le tracce di diversi bambini. Ma il programma ha anche rintracciato la zia acquisita di Gijlia: «É figlia di mio cognato. Ma sono andati via da qua, non so dove si trovano. Non ho più contatti con loro, perché mi sono lasciata con mio marito, che ora è scappato in Serbia perché è ricercato dalla polizia».



IL GIALLO DELLA MAIL CRIPTATA AL LEGALE

La cosa che stupisce di questa pista è che non sia stata battuta approfonditamente. «Questa è una cosa incredibile: è stata sfiorata dalle intercettazioni, ora è un lavoro al recupero difficile», ha spiegato l’avvocato Giacomo Frazzitta a Ore 14. Il legale però fa anche una importante rivelazione: «Io stamattina ho ricevuto da un servizio mail di posta criptata un messaggio sulla mail dello studio estremamente puntuale. Era molto telegrafico con una serie di informazioni, un indirizzo e una indicazione specifica. Stiamo cercando di arrivare a qualcosa. Se ci può dire qualcosa di più non sarebbe male. Se è una persona a conoscenza di questa nostra ricerca, potrebbe dirci di più, anche tramite questo metodo. Non è detto che porti ad un risultato, ma è un’indagine che è rimasta monca, quindi va completata». Anche la criminologa Roberta Bruzzone ritiene che sia una questione da approfondire e con potenziali risvolti importanti: «Attivarsi con una mail criptata non è una questione banale, quindi dietro c’è qualcosa di importante. Chi si attiva in tale direzione da un lato vuole fornire indicazioni, ma dall’altro lato si premura perché rischia di pagare un prezzo molto alto. Questo vuol dire che c’è qualcosa da appurare. Per fortuna questo muro di gomma ha qualche infiltrazione».