Non accennano a spegnersi i riflettori attorno al caso di Denise Pipitone, la piccola di Mazara del Vallo di cui si sono perse le tracce il primo settembre 2004. A parlare in esclusiva in collegamento con la trasmissione Mattino Cinque, oggi, è stato l’ex maresciallo della Polizia giudiziaria di Marsala, Francesco Lombardo, che indagò sul caso di Denise. Con la padrona di casa Federica Panicucci ha affrontato vari aspetti del giallo tra cui quello relativo ai telefoni protetti: perché avere più telefoni in uso intestati a terzi? Sul numero di sim a disposizione l’ex maresciallo non ha potuto fornire dati esatti dal momento che sarebbe un dato attualmente al centro delle nuove indagini e dei nuovi accertamenti. Lombardo ha confermato che anche un’amica che satellitava attorno ad Anna Corona era in possesso di uno di questi telefoni e nel dettaglio si trattava di Loredana, colei che poi divenne moglie di Giuseppe Della Chiave, nipote di Battista Della Chiave, il sordomuto considerato tra i testimoni oculari più importanti.
Come rammentato da Federica Panicucci, Loredana e Anna Corona ebbero uno scambio di telefonate anche nel giorno della sparizione di Denise Pipitone ma la Corona racconterà di aver conosciuto la donna solo il giorno precedente. “A noi però risulta che la sorella di Loredana abbia fatto anche da madrina a Jessica Pulizzi”, ha proseguito, come confermato anche da Lombardo. Il maresciallo ha tuttavia avanzato l’ipotesi che le due donne potessero aver avuto delle conversazioni proprio con qualche utenza “che a noi in quel momento non è spuntata fuori”.
CASO DENISE PIPITONE, PARLA L’EX MARESCIALLO LOMBARDO
Nel corso della nuova puntata di Mattino Cinque, non sono mancati i dubbi sulla figura di Anna Corona, tra spostamenti e telefonate dopo la scomparsa della piccola Denise Pipitone. In collegamento con Federica Panicucci, a proposito delle celle telefoniche che sono state agganciate all’epoca della scomparsa, vicino al magazzino dove si pensava fosse tenuta in ostaggio la bambina, Lombardi ha dichiarato: “La spiegazione tecnica c’è stata ovvero il telefono era spento, arriva un messaggio che deve essere recapitato a quella utenza telefonica ma aveva cambiato cellulare quindi l’imei era diversa e il sistema non riusciva a consegnare il messaggio quindi continuava a cercare in rete il cellulare che nel frattempo anche se spento viene segnalato nei movimenti e non viene consegnato”, ha spiegato l’ex maresciallo. Per questo, aggiunge, ci sono quelle celle agganciate durante la notte”. Ma è possibile che Anna Corona avesse dato in uso il suo telefono a qualcun altro o che, eventualmente, questo altro si sia spostato nella notte? L’ex maresciallo in merito ha replicato: “O un’altra persona o lei stessa ha messo la sua scheda su un altro cellulare”. Infine sul fatto che le indagini possano avere una svolta decisiva e imminente, Lombardo ha chiosato con uno speranzoso: “Ce lo auguriamo, sì, sì…”.