Maria Angioni, ex pm che per prima indagò sulla scomparsa di Denise Pipitone, rischia il processo per false dichiarazioni. La Procura di Marsala, quella in cui aveva lavorato, le ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Ciò solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio. In tv aveva detto di avere la certezza che la bambina scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004 è viva. «L’ho individuata, ha una figlia». Angioni, ora giudice del lavoro a Sassari, aveva anche parlato di tentativi di depistaggio nel corso delle indagini, aveva denunciato connivenze e falle molto gravi nell’inchiesta che aveva condotto proprio lei 17 anni fa. Protagonista di molteplici dichiarazioni sorprendenti ai media, è stata sentita dalla Procura di Marsala, a cui ha confermato le accuse lanciate in tv.



Ma le circostanze riferite, su cui i colleghi di Marsala hanno indagato per settimane, non hanno trovato alcun riscontro. Da qui l’accusa per false dichiarazioni a pubblico ministero, a cui è seguita una nuova convocazione in Procura, ma in veste di indagata.

DENISE PIPITONE, MARIA ANGIONI “HO DEPOSITATO DUE DENUNCE”

Durante l’interrogatorio seguito all’avviso di garanzia, Maria Angioni ha ribadito quanto dichiarato. Alla stampa ha poi rivelato di aver fatto un esposto al Csm contro i colleghi di Marsala. Tutto è partito dal 14 giugno, quando durante una puntata di Storie Italiane, su Rai 1, raccontò: «Ho la certezza che Denise Pipitone sia viva e l’ho individuata. Ha una figlia». Dichiarazioni a cui replicò la madre della bambina scomparsa, Piera Maggio: «Non è bello sentirmi dire davanti alla tv “Denise è mamma”», aveva replicato ospite di Chi l’ha visto?. Ma l’ex pm ha parlato anche di un presunto «rapimento» in cui sarebbero coinvolti «due gruppi, i buoni e i cattivi». Il magistrato, come riportato da Blog Sicilia, dal canto suo si difende. Infatti, ha dichiarato: «Ho depositato due denunce per reati gravi, in relazione a tutto quanto avvenuto circa la mia posizione processuale».



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