Felice Grieco, la guardia giurata che girò il famoso video di Milano, datato ottobre 2004, in cui si vedeva in stazione una bambina che sembrava essere Denise Pipitone sia per la somiglianza evidente quanto per la sua parlata spiccatamente siciliana: “Si, è stato un senso di colpa non averla trattenuta, fermata, magari non era lei ma almeno ci si toglieva ogni dubbio. Il permesso di trattenerla non mi fu concesso, io chiesi di inventarmi una scusa e di poterla fermare ma mi fu detto di no quindi più di quello non potevo fare”.
E ancora: “Quegli attimi li ricordo di puro nervosismo, non sapevo come comportarmi, come fare, se sbagliavo o se facevo giusto. Solo per quel video che ho fatto ho subito perquisizioni, ho avuto il sequestro di tutto il materiale informatico a casa, figuriamoci se mi fossi permesso di bloccarla e poi non era lei, sarei andato nei casini”. Secondo Felice Grieco c’è comunque una regia dietro al rapimento di Denise Pipitone: “E’ ovvio che ci deve essere stata una regia circa la sparizione di Denise Pipitone, chi l’ha fatto ha dovuto avere un appoggio di qualcuno a meno che quel giorno la bambina si è trovata smarrita nel vicolo, è passato qualcuno, se l’è presa e l’ha portata via”.
FELICE GRIECO, LA GUARDIA GIURATA DEL VIDEO DI DENISE PIPITONE: “AVVISAI LA POLIZIA MA…”
“Quando è arrivata la pattuglia – ha proseguito – chiedendomi dove si trovasse questa bambina che io avevo visto, dissi loro che avevo fatto dei filmati e che se ne erano andati. Quando la poliziotta ha visto i filmati sbiancò, verificò effettivamente quello che io dissi e con la radio invitò tutti a fare dei controlli nelle stazioni e nelle metropolitane, ma non ci fu risultato, non c’era più traccia”. Quindi Felice Grieco ha aggiunto, tornando sull’accaduto: “La guardia giurata è tenuta ad adempiere ad ogni richiesta di un pubblico ufficiale e quando lo fa ricopre il ruolo. Il dirigente poteva dirmi di fermarla, poi se non si fosse trattato di Denise non avrei rischiato nulla, ma questo non fu fatto, non so, magari non si conosceva il regolamento”.