«Invitiamo tutti – giornalisti, magistrati o avvocati – alla massima cautela nel momento in cui si diffondono notizie che possono essere infondate o contenenti elementi non riscontrati o non riscontrabili e che possono costituire un ostacolo al lavoro della Procura di Marsala»: questo l’appello dell’avvocato Frazzitta, legale della famiglia di Denise Pipitone, dopo le dichiarazioni dell’ex pm Angioni. Intervenuto ai microfoni di Siciliah24, ha precisato: «Noi non siamo la stazione dei carabinieri d’Italia, se qualcuno deve rivolgersi al mio studio, deve avere una informazione precisa e chirurgica».
Il dibattito sulle ultime novità sul caso di Denise Pipitone si è riacceso oggi a Storie Italiane, dove è stato ospite l’ex procuratore Alberto Di Pisa: «Quando ero procuratore a Marsala, di queste segnalazioni ne arrivavano quattro-cinque a settimana. Quando era possibile identificare la persona che dicevano fosse Denise, facevamo il DNA ed entro il 48 ore avevamo la risposta».
DENISE PIPITONE, LE PAROLE DI PISA
«Il famoso accusatore di Tortora chiese di essere interrogato perché aveva delle cose da riferire. Andai ad interrogarlo insieme ai sostituti, riferì una serie di circostanze. Ma quando andammo a verificarle, si rivelarono tutte delle solenni balle. Se la fonte della Angioni è questa persona, nota per essere un mitomane, credo che ogni commento sulle dichiarazioni della Angioni sia superfluo», ha aggiunto Alberto Di Pisa: «Per me la pista più concreta sul caso Denise Pipitone è quella dei rom. Io non conosco i nuovi elementi della Procura, ma per me la pista più concreta è la consegna ai rom da parte di chi l’ha sottratta». Poi una battuta su Anna Corona e Jessica Pulizzi: «Sono due soggetti molto determinati, basti considerare il comportamento della Jessica al processo, assisteva al processo imperturbabile, come se la cosa non la riguardasse. Stessa cosa per la madre»