«Il gruppo sanguigno di Olesya Rostova non corrisponde a quello di Denise Pipitone»: l’annuncio ufficiale dato dalla tv russa nella trasmissione “Lasciali parlare” pone fine a due settimane di chiacchiere e rumors sull’asse Russia-Mazara del Vallo. «Ho depositato  alla Procura di Marsala la documentazione su Olesya, che mi è stata inviata ieri prima del collegamento con il primo canale della Tv russa. Il programma sarà trasmesso oggi alle 18:45 ora italiana e, come ho già detto ieri, ho preso l’impegno a non rivelare prima l’esito degli esami del sangue che potrebbero eventualmente dimostrare la compatibilità con quelli di Denise», ha spiegato l’avvocato Frazzitta all’agenzia ANSA.



L’accertamento servirà per dare una piena e totale certezza anche al di là del gruppo sanguigno, in particolare serviranno ulteriori test comparativi sul Dna. Durante la trasmissione – racconta il legale ancora all’ANSA – «a un certo punto è stata presentata una presunta sorella della protagonista del caso, anche lei russa, alla quale è stato chiesto cosa proverebbe nel caso Olesya dovesse trasferirsi in Sicilia». Alla puntata in diretta tv non ha partecipato Piera Maggio perché «ha subito un intervento chirurgico ed è in convalescenza».



LA PARZIALE SMENTITA DELL’AVVOCATO FRAZZITTA

Il verdetto arriverà dalla tv russa ma le speranze che Olesya Rostova possa essere Denise Pipitone sono ormai ridotte ad un lumicino. Dopo quella che sembrava essere la conferma dell’avvocato Frazzitta, legale di Piera Maggio, a Fanpage, ecco che è lo stesso avvocato a smentire tutto. L’avvocato ha infatti dichiarato di non aver rilasciato alcuna intervista sulla negatività del test Dna parlando di “ricostruzioni fantasiose”. A riportare la smentita successiva è stato Tgcom24 con le parole di Frazzitta: “Leggo sui social ricostruzioni fantasiose e mie presunte dichiarazioni. Ribadisco di essermi limitato a trasmettere alla Procura di Marsala l’esito della documentazione scientifica che mi è stata inviata martedì e di non avere fatto alcun anticipazione circa l’esito degli esami sulla ragazza che sarà reso noto nel corso della trasmissione di stasera sulla tv russa”.



Ricordiamo che lo stesso legale aveva spiegato di aver avuto l’embargo rispetto al contenuto della mail ricevuta dal legale di Olesya e di essersi impegnato con la tv russa a non dire nulla prima della messa in onda della trasmissione che svelerà la verità sull’esito dell’esame legato al gruppo sanguigno. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

AVVOCATO DI PIERA MAGGIO: “TV RUSSA PESSIMA”

Olesya Rostova non è Denise Pipitone: la conferma ufficiale arriva dall’avvocato di Piera Maggio e Piero Pulizzi, contattato in esclusiva da Fanpage.it. Si conclude così l’epopea ben poco dignitosa della tv russa che ha tenuto una famiglia e una città in ansia per 2 settimane, salvo poi comunicare che il test del gruppo sanguigno della ragazza russa non corrisponde a quello della povera Denise. «Avviare una rogatoria internazionale, che avrebbe obbligato la produzione di Let Them Talk a condividere in privato l’esito dell’esame del DNA cui si è sottoposta Olesya, avrebbe richiesto almeno quattro mesi» spiega Frazzitta a Fanpage giustificando così l’accettazione di partecipare al programma “Lasciali parlare” (“Let them talk”) del primo canale in Russia.

Lo sgomento è tanto, la rabbia pure e questa sera a Chi l’ha visto verrà ricostruito per bene quanto successo in questi folli ultimi giorni sull’asse Russia-Mazara del Vallo: «Ha dato voce alla rabbia per come questa storia è stata gestita dalla televisione russa. Come se fosse un reality show. Ha ribadito di essere felice di essere italiano. In Italia, ha detto, qualcosa del genere non sarebbe mai accaduto», riporta Fanpage dopo il colloquio con l’avvocato di Piera Maggio.

IL CASO OLESYA-DENISE

Invece che un reality show potremmo chiamarlo reality “choc”: perché purtroppo la storia di Denise Pipitone, della madre Piera Maggio e della giovane ragazza russa Olesya Rostova, sta diventando sempre più una “fiction” costruita sul dolore delle persone (questo realissimo) per qualche picco di share in più. Dovrebbe concludersi oggi alle ore 19 l’incredibile (e insostenibile) tira e molla dalla Russia per il confronto sul test del gruppo sanguigno delle due ragazze “protagoniste” di questa triste storia: si dovrebbe scoprire oggi – dopo che per 2 settimane il primo canale russo ha “tirato in lungo” – se Olesya Rostova, la ragazza di Mosca rapita da piccola e senza memoria dei suoi primi 4 anni di vita, è realmente Denise Pipitone, la piccola sparita da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004 e mai più ritrovata.

Lo “scoop” riguarda tra l’altro manco il test del Dna, ma solo il gruppo sanguigno: i risultati in Russia li hanno da giorni ma per motivi di share e di opportunità mediatica il programma “Lasciali Parlare” è giunto fino a oggi con l’annuncio della messa in onda finalmente del caso Olesya-Denise. Addirittura è stato diffuso un frammento dell’intervista alla bionda ragazza di Mosca (che ricorda nei tratti la madre di Denise, Piera Maggio) durante una seduta di ipnosi per mostrare quanto poco ricordi dei suoi primi 4 anni di età.

DENISE PIPITONE: IL “REALITY” DELLA TV RUSSA

Un “circo mediatico” l’ha definito il legale della famiglia Pipitone, Giacomo Frazzitta, che oggi parteciperà alla trasmissione una volta per tutte: «Ho appena ricevuto la comunicazione, via mail, dall’avvocato di Olesya, a questo punto parteciperò al programma russo. Ma non posso dire nulla nel merito», ha spiegato ieri sera all’Adnkronos il legale dichiarando dell’embargo ricevuto sui contenuti della trasmissione sul primo canale russo. «Posso solo dire che trasmetteremo tutto in Procura a Marsala e i magistrati sanno cosa fare», ha aggiunto Frazzitta, «acquisiremo il dato dopo che la tv russa avrà trasmesso la trasmissione. Abbiamo ricevuto da parte dell’avvocato una mail di cooperation e di collaborazione, quello che ci aspettavamo e quindi parteciperò. Altro non posso dire». Piera Maggio e il marito Piero Pulizzi sono chiusi in casa da giorni in attesa di ricevere il definitivo esito del test sanguigno, così da riprendere la loro ricerca della verità qualora anche il “caso Olesya” si dimostrasse fallace come tutti i precedenti dal 2004 fino ad oggi.

«State complicando una vicenda semplicissima. Il gruppo della piccola Denise è “Rh positivo”. Dite qual è quello di Olesya. Non si può andare avanti così. Abbiamo cominciato a discutere venerdì l’altro, dal 26 marzo. Erano le ore 22 e quella notte restammo incollati via Skype fra interpreti e conduttore fino alle due di notte. Poi ogni giorno un pezzetto di storia, di racconti inutili, di mezze frasi, di rinvii. E adesso capisco che la cosa più semplice del mondo va complicata per fare spettacolo, per creare attesa, per guadagnare pubblicità e audience. E io non ci sto. Come non ci stanno la mamma di Denise e papà Piero», ha sbottato al Corriere ancora l’avvocato della famiglia che oggi nel pomeriggio parteciperà alla trasmissione. Nel frattempo questa mattina, l’inviato Rai a Mosca Marc Innaro ha aggiunto le ultime novità emerse sul caso Denise Pipitone: «i risultati del sangue non sono stati comunicati in diretta, se lo sono comunicati solo via WhatsApp i due avvocati, e frazzitta ha detto, ‘no, non combacia’ o ha detto ‘combacia’. L’avvocato ha solo comunicato che si trattasse dello stesso o meno gruppo sanguigno e quindi non sono stati svelati i dati personali di Denise o Olesya, è stato solo confermato o smentito. Volevo chiarire che nello specifico, di questa vicenda che riguarda Denise, sono stati salvati i dati sensibili, non sono stati svelati, essendo stato diretto testimone della vicenda altro non vi posso dire fino a stasera».