Il boss Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì 16 gennaio 2023 dopo 30 anni di latitanza, non può non sapere cosa sia successo alla piccola Denise Pipitone. Ne sono convinti Piera Maggio e Pietro Pulizzi, i quali, attraverso un post diffuso su Facebook, hanno voluto condividere il loro personale auspicio: “Siamo stati sempre lucidi in ogni nostra scelta, richiesta o decisione, non da meno adesso. Rapire una bambina di neppure quattro anni è un fatto grave e anomalo per tutti. Circa diciannove anni fa, per mesi il nostro territorio è rimasto sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di forze dell’ordine di ogni genere. che deve aver dato non poco fastidio alla criminalità del posto o a chi ne faceva capo”.



Il rapimento di Denise Pipitone venne definito da subito una questione di natura familiare e, nonostante i vari appelli rivolti a tutti, “stranamente nessuno si adoperò a far ritrovare Denise, a far individuare i colpevoli così da mettere fine a tutta l’attenzione fastidiosa che si era venuta a creare sul posto. Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani, è impossibile che non sapesse cosa fosse accaduto a Mazara del Vallo, chi avesse commesso il rapimento di nostra figlia, chi fossero i responsabili di aver scaturito un gran movimento ovunque. Siamo stati sempre convinti di questo: non perché l’avessimo ritenuto responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che lui non lo sapesse, quindi oggi detentore di tanti segreti”.



DENISE PIPITONE, L’APPELLO DI PIERA MAGGIO E PIETRO PULIZZI: “LO STATO E I MAGISTRATI CHIEDANO A MESSINA DENARO DOV’È NOSTRA FIGLIA”

Alla luce di tali affermazioni, Piera Maggio e Pietro Pulizzi chiedono che, dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso, lo Stato e i magistrati chiedano a Matteo Messina Denaro dov’è la loro figlia, Denise Pipitone. “Se solo rispondesse a questa domanda anche indirettamente, potremmo finalmente arrivare alla verità e mettere fine a questo calvario – ha dichiarato la coppia –. Siamo consapevoli che la nostra richiesta sia qualcosa d’insolito e difficile da raggiungere, soprattutto per il curriculum che lo precede, ma vogliamo provarci lo stesso, abbiamo tutto il diritto per farlo, fosse anche un miracolo”.



Maggio e Pulizzi concludono dicendo: “Vogliamo pensare che l’ex latitante Matteo Messina Denaro, sapendo che è molto malato, potrebbe farci sapere, magari chissà, come gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe Di Matteo, condannato a morte e sciolto nell’acido. Avremmo anche voluto incontrarlo, una volontà espressa da Pietro, ma sappiamo che non potrà mai esserci questa opportunità. Chiediamo di aiutarci a capire, anche nel modo che lui ritenga più opportuno, dov’è Denise Pipitone, come trovarla. Abbiamo provato tante strade per cercare ed essere di aiuto a nostra figlia… Perché non percorrere anche questa?”.