Il padre di Denise Pipitone, Pietro Pulizzi, ha lanciato un appello sui social per trovare un lavoro e ha spiegato la sua situazione attraverso le pagine dedicate al caso della figlia, scomparsa misteriosamente a Mazara del Vallo (Trapani) il 1° settembre 2004. L’uomo, marito di Piera Maggio, ha deciso di pubblicare un messaggio in cui non ha nascosto le difficoltà in cui la sua famiglia vive anche dal punto di vista lavorativo. Oggi cerca un’occupazione che gli garantisca una stabilità e che gli permetta di continuare a investire risorse per riportare a casa la loro Denise.
L’appello di Pietro Pulizzi, diffuso via Facebook poche ore fa, è stato rilanciato dalla trasmissione di Milo Infante, Ore 14, che proprio ieri ha toccato la questione sollevata dal papà di Denise Pipitone sottolineando come, da 19 anni, le incessanti ricerche della piccola abbiano una ricaduta non secondaria anche in termini economici per i suoi genitori. “In un Paese civile – ha scritto Pietro Pulizzi nel suo appello – nessun essere umano dovrebbe elemosinare i propri diritti, un lavoro per vivere dignitosamente“. Il padre e la madre di Denise Pipitone non hanno mai smesso di cercarla e continuano la loro battaglia per la verità assistiti dall’avvocato Giacomo Frazzitta, lo stesso che, all’indomani dell’arresto del boss Matteo Messina Denaro, ha fatto eco alla loro richiesta di porre una domanda al capomafia storico del Trapanese: “Dica se sa qualcosa su nostra figlia“.
Pietro Pulizzi, il papà di Denise Pipitone cerca un lavoro: “Ho deciso di espormi pubblicamente…”
Oltre il dolore martellante per la scomparsa della figlia, Denise Pipitone, Pietro Pulizzi si trova a fare i conti con un dramma che colpisce milioni di italiani in questo particolare periodo storico: la mancanza di un’occupazione. Il padre di Denise Pipitone, marito di Piera Maggio, ha scelto di condividere le sue difficoltà attraverso un messaggio social in cui lancia un appello per trovare un posto di lavoro. Le parole di Pietro Pulizzi, rilanciate da Ore 14, sono dense di speranza e dignità, seppure siano il ritratto di una situazione complessa e difficile. Oggi chiede che qualcuno gli dia una possibilità così da consentirgli di vivere dignitosamente con la famiglia, anzitutto di garantire ai suoi cari una risposta alle esisgenze comuni e “non comuni” come quella della ricerca della figlia.
“Molti mi conoscono come il papà di Denise – si legge nel messaggio di Pietro Pulizzi su Facebook –. Sono in cerca di un lavoro. La mia professione è autista di autobus, ma cerco anche qualche altro lavoro che sia adeguato alla mia persona e che mi faccia vivere possibilmente più sereno. In un Paese civile nessun essere umano dovrebbe elemosinare i propri diritti, un lavoro per vivere dignitosamente. Il lavoro mi permette ad assicurare a me e alla mia famiglia le necessità comuni e anche quelle non comuni… (tutto ciò che è stato e sarà necessario in aiuto a Denise). Non ho mai avuto delle grandi pretese, ho solo chiesto più volte di considerare la mia situazione sulla base delle mie evidenti necessità. A causa di questa mancanza adesso ho deciso di espormi pubblicamente senza esitazione purché qualcosa cambi“.