Sulla scomparsa di Denise Pipitone si torna a indagare sulla pista Rom, la cosiddetta “pista valtellinese”. È l’esclusiva della puntata odierna di Ore14, andata in onda oggi venerdì 7 ottobre, in cui ci si domanda se nel lontano 2005 non si sia davvero arrivati a un passo dal ritrovare la piccola Denise, o almeno a escludere una pista che oggi invece sembra quella principale da seguire. Tutto inizia con il famoso video girato da una guardia giurata a Milano, che inquadra una ragazza rom in compagnia di una bambina, chiamata Danas, che parla soltanto italiano e che sembra avere una forte somiglianza con Denise Pipitone, all’epoca scomparsa da neanche un anno.
Come ricostruisce Milo Infante a Ore14, la donna del video è una kosovara che si chiamerebbe Shakira. Un’altra donna, questa volta egiziana e residente in Valtellina, in provincia di Sondrio, avrebbe riscontrato una somiglianza tra Danas e Denise nelle foto mostratele da Julieta, o Juliette, un’altra cittadina kosovara che ha immortalato proprio Shakira e la bambina. È proprio Julieta, che per un periodo si è recata a fare le pulizia a casa della donna egiziana, a essere la chiave di tutto, l’unica capace di fornire le risposte. All’epoca, però, i carabinieri scelgono la strada delle intercettazioni. Una strada che tuttavia, come evidenzia la trasmissione, non li avrebbe portati molto lontani.
Denise Pipitone, avvocato Frazzitta: “vuoti dell’indagine fin dal 2004”
La pista valtellinese potrebbe essere la chiave di svolta per fare chiarezza sulla sorte di Denise Pipitone. Battuta per la prima volta a pochi mesi dalla scomparsa della bambina da Mazara del Vallo, i carabinieri scelgono di concentrarsi sulle intercettazioni, incontrando però un ostacolo insormontabile: il nucleo familiare intercettato, a cui appartengono anche Shakira e Julieta, parla un particolare dialetto del Kosovo. E, come emerge nella puntata di Ore14, non c’è nessuno che sia in grado di tradurlo. “Questi sono i vuoti di questa indagine che partono dal 2004. Forse non c’è stata una regia attenta all’epoca, troppe piste e spesso i PM potevano essere distratti da altre cose che ritenevano magari più fondate e più importanti” è il commento in diretta dell’avvocato Frazzitta.
L’inviata, Nicole di Giulio, ha indagato per cercare di rintracciare i componenti del nucleo familiare kosovaro all’epoca al centro delle intercettazioni dei carabinieri. Ne ha individuato le case nella provincia di Sondrio, spesso disabitate. “Erano qui questa estate – spiega un testimone – ma non erano sempre gli stessi, perché è una famiglia composta”. L’inviata di Ore14 riesce a ottenere un’informazione: quella famiglia si è spostata in Germania da almeno 4 o 5 anni. E la bambina di nome Danas potrebbe averli seguiti, aggiungendo ulteriore difficoltà alle indagini per capire un’eventuale legame con Denise Pipitone.
Denise Pipitone, la mancata occasione di fermare Danas e la “rom di Milano”
Come rivela Milo Infante in esclusiva, sia lo staff di ore14 sia lo studio dell’avvocato Frazzitta sarebbero riusciti a rintracciare il padre della donna di nome Julieta e forse anche Julieta stessa. Una possibile svolta di cui il conduttore di Ore14 non ha ancora voluto anticipare nulla, in attesa di capire se l’esito di questa pista possa dare i suoi frutti e aprire uno spiraglio sul buio che si è chiuso attorno a Denise Pipitone.
Nel corso della puntata si ricorda anche il momento in cui nel 2005 si era arrivati nuovamente vicini a trovare Danas e capire un eventuale legame con Denise. Si tratta di una festa di matrimonio in Valtellina, che coinvolge proprio la famiglia kosovara nel mirino degli inquirenti. I carabinieri di Mazara del Vallo e quelli di Sondrio si appostano all’interno del ristorante che ospiterà la celebrazione e attendono l’arrivo degli sposi. A un certo punto, temendo che attendere troppo posso pregiudicare l’esito dell’appostamento, decidono di intervenire e di fermare tutti i presenti, scattando fotografie e identificandoli. Ma tra i bambini non c’è nessuna piccola che somigli a Denise e che parli italiano. Nel ristorante, però, c’erano ancora dei tavoli vuoti, forse destinati a invitati che non erano ancora arrivati e tra cui avrebbe potuto esserci anche la bambina chiamata Danas. Come sottolinea Milo Infante, quei carabinieri inviati da Mazara del Vallo erano gli stessi che avevano perquisito per errore non l’appartamento di Anna Corona ma quello sottostante al momento della scomparsa della piccola.